Martina Scialdone, la trentacinquenne avvocata uccisa a colpi di pistola dal suo ex compagno

Le riflessioni in chiave criminologica della nostra presidentessa, Avv.ta Tiziana Cecere e del Prof. Pierfrancesco Impedovo.

Si chiamava Martina Scialdone di soli 35 anni, l’avvocata romana con studio ai Parioli, esperta di diritto di famiglia che, ironia della sorte, si occupava con passione anche di violenza sulle donne, uccisa dal suo ex compagno, Costantino Bonaiuti, davanti ad un ristorante in zona Tuscolano. 

La donna è morta poco dopo i soccorsi, giunti tempestivamente sul posto e allertati attraverso il 112. L’uomo, un 61enne, è fuggito subito dopo, ma poi è stato raggiunto dalle volanti della polizia e arrestato a Fidene, nel quadrante della periferia nord della capitale. Aveva un porto d’armi per uso sportivo.

Un testimone riferisce: «L’ha ammazzata sotto i miei occhi. Litigavano, nessuno è intervenuto».

Il 2023 è appena iniziato ed ecco balzare alle cronache il primo efferato femmincidio.

Lo abbiamo detto più volte in queste pagine, che la violenza di genere non è imputabile solo ed esclusivamente al “mostro” di turno, ma è da ricercare in radici più profonde di quanto si può immaginare.

Quando parliamo di femminicidio, quindi, evidenziamo un problema che trova le sue radici nella morfologia, ancora di matrice patriarcale, della nostra società post-moderna; in questo humus la donna è posta in una condizione di inferiorità in determinate relazioni sociali, familiari e lavorative che fa sentire gli uomini, primi tra tutti quelli che con lei condividono relazioni più vincolanti, nel diritto di discriminarla, maltrattarla, violarla ed in fine assassinarla.

L’atto violento che ha come epilogo la morte, è solo la punta di un iceberg, dove la parte più imponente del fenomeno rimane nascosto, mal documentata dai media e dalle statistiche.

Fa orrore, ed è giusto che così sia, ascoltare dai TG che una donna è stata uccisa dal marito o ex compagno, ma troppo spesso non riusciamo a comprendere quante altre donne, in silenzio, nell’ombra, lontano dalla vista, soffrono e subiscono violenze siano esse di natura fisica che di natura psicologica. Ma ancor più spesso, quel “lontano dalla vista” diventa una volontà omissiva di non voler vedere quello che succede, ritenendo che il fatto ricada nell’ambito di una dimensione privata, di un aspetto familiare, dove noi pensiamo di non dover mettere bocca, inconsapevoli che praticamente diventiamo complici di quella fenomenologia violenta.

Per questo non basta, se pur già tanto, il semplice parlarne, ma l’impegno per una sana società democratica, e per ogni singolo individuo della società, dovrebbe essere quello di adoperarsi materialmente, affinché certi fenomeni che vediamo, ma non vogliamo vedere, non restino chiusi tra le mura dell’abitazione della malcapitata, ma vengano portati alla luce dando il proprio contributo materiale.

Cruciale è dunque in questo contesto il ruolo di realtà istituzionali e sociali come FERMICONLEMANI, una rete di “attori” impegnata quotidianamente nelle attività di ascolto, sostegno, prevenzione, formazione, informazione e sensibilizzazione della collettività contro ogni forma di violenza e discriminazione.

Sul piano soggettivo, Il femminicidio, giova ricordarlo, è un omicidio che affonda le proprie radici in un terreno affettivo ed emotivo arido, scarsamente empatico, dove le persone sono ridotte a cose da usare e possedere.

Chi arriva a commettere un femminicidio è tendenzialmente incapace di accettare ed elaborare l’abbandono.

Spesso il femminicidio è l’epilogo di un altro reato troppe volte sottovalutato: lo stalking.

In un mondo emotivo narcisista ed infantile, l’altro viene percepito come uno strumento per soddisfare i propri bisogni.

Il bambino appena nato, vede nella madre un mezzo per sopravvivere e solo in seguito si affeziona a lei, riconoscendola come oggetto d’amore.

Dalle dinamiche del rapporto madre/figlio, oltre all’amore, emergono sentimenti distruttivi quali: la gelosia, il possesso e l’invidia.

Tali pulsioni emozionali se non vengono comprese ed elaborate correttamente dall’apparato psichico, danno vita a dinamiche comportamentali distruttive che generano risentimento, frustrazione, rabbia e odio, esattamente ciò che muove i comportamenti dello stalker nel compimento delle sue condotte.

Il femminicidio, dunque, spesso nasce da una profonda distorsione affettiva, emotiva comunicativa, improntata alla violenza, agita in un contesto disturbato, dove le fragilità: cognitive, emotive, affettive e sociali, dei soggetti in gioco, prendono il sopravvento.

In tale contesto, affettivamente deprivato e deprivante, per mantenere il controllo sulla persona viene agita ogni genere di violenza psicologica e fisica per garantire il mantenimento dello status quo. Per indebolire la volontà altrui vengono instillati, giorno dopo giorno, giudizi limitanti, critiche più o meno velate per ledere il senso di sicurezza, sino a generare profondi sensi di inadeguatezza, vergogna e colpa. Chi maltratta sminuisce sistematicamente l’altro, umiliandolo e annullandone anche la più banale libera manifestazione di sé.

Chi ama non ti sottomette. Chi ama ti migliora.

L’amore è bellezza, l’amore è cura, l’amore è volere il bene incondizionato dell’altro anche quando si allontana. 

Amore è soprattutto amarsi e non lasciarsi ridurre a cosa tra le cose.

Il team di Fermiconlemani si unisce al cordoglio della famiglia e della comunità forense romana.

LA NOSTRA “COMUNITÀ GENTLE” SI PRESENTA

Ci parla di sé la nostra neo socia Ottavia Ditroia

Mi chiamo Ottavia Ditroia e sono una Personal Shopper e Personal Stylist con sede a Bari, ma opero in tutta Italia e all’estero.

Ho un diploma di Liceo Scientifico e una Laurea in Scienze dell’Educazione con indirizzo sociologico. Titolo della mia tesi di laurea: Donne, creatività e organizzazioni.

Ho lavorato per 13 anni in una multinazionale americana nel settore dei sevizi interinali per il Lavoro, occupandomi di gestione, selezione e amministrazione del personale e dei clienti italiani ed esteri.

Da quasi 10 anni svolgo la mia attività di Consulenza d’immagine e Personal Shopping trasformando, di fatto, la mia innata passione per la moda e lo stile in una professione.

Il mio lavoro mi porta a conoscere persone molto diverse e ad intraprendere con loro un percorso che ci porterà ad una maggiore consapevolezza del sé attraverso la cura dell’immagine.

I miei servizi sono personalizzati e comprendono:

  1. ANALISI DI ARMOCROMIA, per scoprire, attraverso un’indagine di carattere scientifico, la potenza, la forza e l’impatto che i colori hanno su ognuno di noi ed in particolare sul nostro viso
  2. ANALISI BODY SHAPE, per scoprire quali sono le forme del nostro corpo per poi essere in grado di scegliere in maniera più efficace i nostri vestiti
  3. ANALISI FACIAL SHAPE, per scoprire quali sono le forme del nostro viso per poi essere in grado di scegliere in maniera più efficace il miglior taglio di capelli oppure la montatura degli occhiali più adatta al nostro viso….
  4. STUDIO E RIORGANIZZAZIONE DELL’ARMADIO, che diventa così per ordinato ed efficiente evitando lo stress degli abbinamenti mattutini
  5. SHOPPING MIRATO, ossia uno shopping non compulsivo per l’acquisto di capi che si adattano a noi e al nostro stile di vita, senza spendere un centesimo in più…
  6. CREAZIONE OUTFITS con capi che abbiamo già nel nostro armadio per ottimizzare e valorizzare ogni singolo capo evitando di spendere inutilmente
  7. CONSULENZE CONTINUE PER EVENTI ED OCCASIONI SPECIALI

Ho scelto di aderire all’associazione Fermiconlemani perché la nostra immagine comunica ciò che siamo senza parlare e sono convinta che ognuno abbia il diritto di poter comunicare la giusta versione di sé senza fraintendimenti.

Questo, però, è un percorso che si impara a tracciare con le giuste linee guida così che, giunti al termine di questo bellissimo ed emozionante itinerario, tutti possano essere in grado di comunicare fermezza, consapevolezza, sicurezza in sé stessi e forza.

Questo è il supporto che mi piacerebbe dare alle donne che si rivolgono a questa associazione.

Ottavia

ALLA SCOPERTA DELLA COMUNICAZIONE NON VIOLENTA VERBALE E NON VERBALE

Workshop Esperienziale

Tradotto dall’inglese-La Comunicazione Nonviolenta è un approccio alla comunicazione basato sui principi della nonviolenza.

Non è una tecnica per porre fine ai disaccordi, ma piuttosto un metodo progettato per aumentare l’empatia e migliorare la qualità della vita di coloro che utilizzano il metodo e delle persone che li circondano

Quali sono i 4 pilastri della comunicazione non violenta?

E’ un processo di comunicazione  verbale e non verbale formato in quattro linee guida principali: l’Osservazione dei fatti, Sentimenti, Bisogni e Richieste che aiuta a sentire ciò che è vivo in noi e nell’altro e a fare chiarezza.

Marshal Rosenberg ha sviluppato nel 1960 un processo di Comunicazione per trovare maggiore autenticità nella comunicazione, una maggiore comprensione, connessioni più profonde e risoluzione dei conflitti.

Secondo Marshall Rosenberg il linguaggio e il modo in cui usiamo le parole hanno un ruolo cruciale nel riuscire a rimanere collegati empaticamente a noi stessi e agli altri.

La Comunicazione Nonviolenta si basa su tre aspetti:

  • Auto-empatia, l’ascolto di se stessi
  • Empatia, ascolto dell’altro
  • Auto-espressione onesta, esprimere autenticamente il proprio sentire e bisogni

Per Comunicazione Non Verbale (CNV) ci si riferisce a quell’aspetto della comunicazione umana che trascende le semplici parole, come ad esempio la nostra gestualità, le espressioni facciali o i movimenti del nostro corpo nello spazio.

Secondo moltissimi studi, inoltre, il canale non verbale ha un’influenza maggiore sul nostro interlocutore rispetto alle parole, inviando inconsapevolmente continui segnali e veicolando anche messaggi che la nostra voce spesso tende a nascondere.

Gli esperti comunicatori, infatti, studiano la comunicazione non verbale con l’obiettivo di comprendere il “non detto”, le incongruenze nelle frasi, bugie volontarie o involontarie, omissioni e molto altro.

Ogniqualvolta ci si approcci a una vittima di violenza, ad esempio, è fondamentale saper giostrarsi in questo campo, poiché la verità viene a volte sottaciuta, per paura del giudizio o di ripercussioni future.

È quindi caldamente consigliato a tutti coloro che lavorano a contatto con persone in difficoltà o a chiunque desideri utilizzarla nella propria vita personale come un utilissimo strumento di comprensione del prossimo.

Le leggi della famiglia

Il sistema familiare alla base del nostro benessere e malessere

Ce ne parla il nostro socio fondatore Dott. Santo Scilipoti

“Le pecore nere di una famiglia sono in realtà liberatrici del loro albero genealogico. Membri della famiglia che non si adattano alle regole o alle tradizioni familiari, coloro che cercano costantemente di rivoluzionare le credenze. Coloro che scelgono strade contrarie ai percorsi ben battuti delle linee familiari, coloro che sono criticati, giudicati e persino respinti. Questi sono chiamati a liberare la famiglia da schemi ripetitivi che frustrano intere generazioni. Queste cosiddette “pecore nere”, quelle che non si adattano, quelle che ululano con la ribellione, in realtà riparano, disintossicano e creano nuovi rami fiorenti nel loro albero genealogico. Innumerevoli desideri non realizzati, sogni infranti o talenti frustrati dei nostri antenati si manifestano attraverso questa rivolta. Per inerzia, l’albero genealogico farà di tutto per mantenere il decorso castrante e tossico del suo tronco, che renderà il compito del ribelle difficile e conflittuale. Smetti di dubitare e prenditi cura della tua rarità “come il fiore più prezioso del tuo albero”. Sei il sogno di tutti i tuoi antenati”.

(Bert Hellinger)

La famiglia è un nucleo importante, è il luogo che dovrebbe essere sicuro per antonomasia.

Ma cosa succede se proprio la propria famiglia (intesa come rami intergenerazionali) diventa una rete che blocca e romperla significherebbe tradire la propria tradizione? Curioso che tradizione e tradimento, abbiano la stessa etimologia. Da “tradere”, condurre fuori…

Ed è proprio questo che Bert Hellinger sottolinea. La “pecora nera”, colei che rompe gli equilibri intergenerazionali con la sua diversità di essere e di intenti, conduce fuori da questo blocco di ripetizioni, di strade percorse e ripercorse e ciò avviene solo con la “ribellione” a quelle radici attraverso la propria individualità.

Dott. Santo Scilipoti

Il Dott. Santo Scilipoti si è laureato in psicologia clinica delle relazioni e dello sviluppo presso l’università di Bari, ha proseguito la specializzazione in psicoterapia ad orientamento psicoanalitico presso la Scuola Internazionale di Psicoterapia nel Setting Istituzionale a Roma. Iscritto all’ordine degli psicologi della Regione Puglia al n. 4596. Si è formato nei Centri di Salute Mentale di Bari e provincia dove ha lavorato su progetti inerenti alla lotta allo stigma e al benessere psicologico. Ha fatto parte, inoltre, del progetto “Momo: servizio di ascolto telefonico per la prevenzione del disagio psichico e sociale”, con cui si è occupato della prevenzione del cyberbullismo e del bullismo negli adolescenti. Attualmente è socio della cooperativa sociale Dreams Onlus che fornisce servizi di Psico-Oncologia e/o di Psicoterapia.

Gli auguri di FERMICONLEMANI per le festività natalizie e un 2023 di speranza

Cena sociale 2022: un momento di condivisione e progettualità

Anche quest’anno, come da tradizione, lo scorso 22 dicembre, si è tenuta la cena sociale.

La nostra “comunità gentile” si è ritrovata per un momento di convivialità, ma anche di riflessione collettiva.

La pandemia del covid, oltre che una crisi sanitaria, economica e sociale, si è connotata per il suo dirompete potere divisivo fra le persone. Si è affermata una frammentazione sociale che ha dissolto perfino «la fisicità dello stare insieme».

Per questo abbiamo fortemente voluto ritrovarci, occhi negli occhi, con il cuore colmo di entusiasmo e nella mente una miriade di progetti, tutti convergenti verso la nostra mission: la semina di valori positivi, la formazione, l’informazione e la prevenzione della violenza in ogni sua manifestazione.

La cena è stata altresì l’occasione per festeggiare il compleanno della nostra socia Daniela Corrado.

Perchè Fermiconlemani, prima che un’associazione, è una comunità di persone legate da rapporti personali di amicizia e fratellanza, fondati sulla condivisione di valori e obbiettivi.

Ognuno di voi è un seme prezioso che sprigiona idee e forze vitali che io coltiverò sempre con cura e dedizione.

Questa la dedica pensata dalla nostra presidentessa, Avv.ta Tiziana Cecere, che fa da cornice al gadget regalato a tutti i soci, espressione autentica dell’identità del nostro team: spirito di gruppo, integrazione e fiducia reciproca.

Da tutto il team di FERMICONLEMANI gli auguri di serene festività natalizie e di un 2023 di rinascita.

Sfruttiamo questo nuovo inizio per essere migliori; dedichiamoci a costruire e arricchire legami che ci rendono persone.

Per recuperare il senso del limite, della nostra vulnerabilità come un valore. E con essa la capacità di contare sulle nostre forze, che sono enormi soprattutto se impariamo a cooperare, a guardare alle fragilità dell’altro come le nostre.

Il 25 Novembre di FERMICONLEMANI

Si è conclusa con grande soddisfazione per il team di Fermiconlemani la tre giorni organizzata in occasione delle celebrazioni del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, improntata alla costante semina di valori positivi e prevenzione.

La maratona ha avuto inizio il 23 con l’evento “DALLE DONNE ALLE DONNE: BENESSERE ED EMPOWERMENT “.

Con grandissima affluenza e partecipazione attiva del pubblico, presso la biblioteca del comune di Putignano, l’Associazione Fermiconlemani A.P.E. -E.T.S. ha proposto la terza edizione dell’evento gratuito rivolto alla cittadinanza “Dalle Donne alle donne: BENESSERE ED EMPOWERMENT”, ideato dalla presidentessa Tiziana Cecere e realizzata in questa occasione con la collaborazione dell’Associazione putignanese -partner di Fermiconlemani- Collettivo Street Sociale Spp-Lit, in cui esperte negli ambiti della nutrizione,  del benessere, della psicologia e del coaching hanno coinvolto le gentili ospiti dando loro informazioni teoriche di supporto e fortificazione dell’autostima, dell’empowerment e della leadership femminile, animate da sessioni pratiche e interattive di consulenza di immagine, di personal shopping, di armocromia e make-up. 

L’idea progettuale della Presidentessa Tiziana Cecere è nata dal tema centrale di fornire strumenti utili alle donne per consolidare la sorellanza ed accrescere la consapevolezza del loro prezioso ruolo nella società civile.

Sono intervenute le Istituzioni locali, l’Avv.ta Luciana Laera, sindaca del Comune di Putignano, la Dott.ssa Tiziana Gigantesco, Giudice di Pace di Putignano e l’Ispettrice Sup. Dott.ssa Antonella Gallinotti del Commissariato P.S. di Putignano. Relatrici la Presidentessa di Fermiconlemani, Avv. Tiziana Cecere, la Dott.ssa Francesca Pilò, le Dott.sse Carmela Cosola e Florinda Marasciulo e Ottavia Ditroia.

L’evento è stato presentato e moderato dalla testimonial Alina Liccione, conduttrice tv e modella, impegnata da molti anni in numerose campagne di sensibilizzazione e di sostegno rivolte alle donne e per tali ragioni nominata socia onoraria di Fermiconlemani.

Una serata colma di colore e calore grazie anche all’esibizione del gruppo di flamenco Las Mariquitas, con le coreografie di Barbara Altini e all’artista putignanese Vanna Laera che ha esposto le creazioni del suo Atelier Soul Emotion.

L’indomani, 24 novembre, il focus si è spostato sui più piccoli.

Presso l’istituto scolastico comprensivo De Gasperi – Stefano da Putignano, sempre a Putignano, si è tenuto l’incontro “strategie di protezione per un equilibrato controllo del corpo e della mente” a cura del team di Fermiconlemani coadiuvato dal team Work della Federazione Italiana Krav Maga capeggiata dal Dott. Domenico Taddei, dalla Polizia di Stato e dall’Associazione Nazionale Carabinieri, per offrire ai ragazzi di seconda media un’esperienza multidisciplinare con attività pratiche finalizzate alla prevenzione e al contrasto della violenza in ogni sua manifestazione.

Il 25 novembre data clou delle celebrazioni, alle 9,30 presso il parco giochi del quartiere San Pietro Piturno in Putignano, vi è stata la toccante cerimonia di inaugurazione dell’istallazione permanente dal titolo: ”il posto di chi non c’è”, una panchina rossa in memoria delle donne vittime di femminicidio.

Una cerimonia corale che ha visto il team di Fermiconlemani, le istituzioni locali e i vertici del commissariato di P.S. locale, affiancati da una delegazione di studenti dell’istituto comprensivo De Gasperi – Stefano da Putignano intervenuti con la lettura di riflessioni e componimenti sul tema della violenza di genere, uniti un abbraccio intergenerazionale per dire no alla violenza in ogni sua manifestazione.

L’intenso interscambio con i giovanissimi, fil rouge degli eventi del 25, è poi proseguito con una tavola rotonda tenutasi presso l’auditorium dell’istituto comprensivo De Gasperi – Stefano da Putignano dove, ospiti della dirigente Dott.ssa Mariana Buttiglione, il team di Fermiconlemani con il supporto della Polizia di Stato, ha dialogato con i ragazzi di terza media sugli “strumenti di prevenzione della violenza online e offline”.

L’incontro, dal forte impatto comunicazionale, ha toccato il suo apice con l’ascolto della struggente testimonianza di una madre sopravvissuta a suo figlio ucciso dalla sua compagna proprio il 25 novembre di qualche anno fa.

Nel pomeriggio protagonista è stato il contesto forense con la conferenza tenutasi presso l’Ordine degli Avvocati di Bari dal titolo “dire e agire contro la violenza: l’importanza della rete fra istituzioni, cittadini ed associazioni”

nel corso della quale l’intervento della presidentessa di Fermiconlemani, Avv.ta Tiziana Cecere, è stato corroborato dalla testimonianza della sig.ra Antonella Valletta, socia onoraria di Fermiconlemani e autrice del libro “Ho smesso di tremare”.

L’attività divulgativa si è conclusa poi domenica 27 con la partecipazione della presidentessa, Tiziana Cecere, alla presentazione del libro giallo di Letizia Vicidomini “La ragazza ragno”, tenutasi a Bari presso “Autori di stile”.

Presidentessa di Fermiconlemani Avv.ta Tiziana Cecere: <<È paradossale pensare che in Italia tutt’oggi, per radice culturale e sociale, esista ancora disparità uomo donna in ogni ambito della vita, dalla famiglia al lavoro. Tale divario di genere si è ampliato durante la pandemia e ciò è confermato, sia dall’aumento dei crimini violenti nei confronti delle donne, che dal contingente abbandono del lavoro da parte di molte donne per dedicarsi alla famiglia. Tutti, uomini e donne, siamo alla ricerca di uno stato di benessere ed equilibrio nelle diverse aree della nostra vita, per soddisfare i bisogni emotivi e psicologici più profondi e perciò sarebbe utile che attività come quelle messe in campo da Fermiconlemani -in questa settimana così intensa- tese ad attenuare il condizionamento dei pensieri sociali, storici e dei retaggi culturali ancora pregnanti nel nostro tessuto sociale, trovassero più ampia e larga condivisione. È stato particolarmente emozionante essere con le persone e tra le persone, inorgogliti della rete territoriale e del supporto prezioso delle istituzioni amministrative, scolastiche e di pubblica sicurezza che ci consentono di essere efficaci in tutte le attività di prevenzione di cui ci occupiamo>>.

FERMICONLEMANI: una comunità gentile.

La nostra socia onoraria Paola Colarossi ci ha fatto dono di una toccante e profonda riflessione sul senso autentico della gentilezza nella giornata mondiale che la celebra.

Non amo molto queste commemorazioni ma il tema della gentilezza è uno dei più cari al mio cuore.

L’invito ad essere gentili, oggi, è stato declinato in ogni modo possibile ed a questa pacifica invasione dei social decido di partecipare anche io, in silenzio da un po’, per sottolineare un aspetto che reputo fondamentale, quello della gentilezza verso noi stessi .

Essere gentili con noi, a volte, è impresa ardua.

Stamattina parlavo con una cara amica – Faccio continuamente cazzate- mi ha detto parlandomi del suo attuale momento.

Frase all’apparenza banale. Capita, a volte, di essere distratti da preoccupazioni, di essere preda di vortici lavorativi, di subire gli effetti dei cambiamenti improvvisi, destabilizzandoci , perdendo il controllo sulla routine quotidiana.

Capita e in quei frangenti il giudizio su di noi cala come una mannaia sulle nostre teste.

Duro e implacabile.

Essere gentili con se stessi invece presuppone un moto di accoglienza di quel momento di defaiance, un atto di tenerezza verso noi stessi, un abbraccio simbolico dell’io fragile che si nasconde in ognuno di noi. In ognuno.

In quei momenti dovremmo coccolarci e trattarci con amore, avendo per noi quelle attenzioni che siamo disponibili a dispensare ad amici e persone care quando le vediamo in difficoltà.

La migliore arma per confortare un cuore ferito, un animo vinto, è la lode. Saper incoraggiare è arte nobile ed a volte basta uno sguardo amorevole, una pacca sulla spalla e, in alcuni casi, un simpatico occhiolino.

– Forza che ce la fai. Ho visto che sei in un momento no, capisco che è difficile ma dai, un piccolo sforzo ed è fatta.

Ve lo siete mai detti?

Il dialogo interiore gentile è un’arma potentissima, tanto quanto quello duro e tagliente che usiamo per giudicarci.

E allora, forza. Impariamo l’arte della gentilezza.

E quando si tratta di imparare servono mentori e guide che si affianchino a noi …

Fermiconlemani è un’ associazione di promozione sociale. Ha sede a Bari e si occupa, su tutto il territorio nazionale, di contrasto alla violenza. Supporta, tramite figure professionali che offrono il loro contributo a titolo volontario, tutti coloro verso i quali la Vita non si è mostrata gentile.

Avvocati, psicologi, assistenti sociali, docenti, pedagogisti, criminologi, psicomotricisti, e tanti soci, vittime di di violenze e di abusi psicologici, danno vita ad una “Comunità gentile” che contrasta la violenza, che favorisce prevenzione e supporta grazie alla sensibilità e alla accoglienza.

Il futuro, dice il Maestro che guida le mie azioni, è quello di avanzare verso la creazione di una nuova Era Umanitaria, in cui l’armonia, la collaborazione, l’allegria portino al Mondo la Pace di cui ha bisogno.

Fermiconlemani è questo ed è per questo che io mi fregio di farne parte come socia onoraria.
Ma ognuno di noi può fare la sua parte e allora…forza, creiamo una comunità gentile in ogni dove.❤️

Paola Colarossi

Putignano: una nuova cassetta help e un nuovo patto di cooperazione

29 ottobre una data ricca di importanti traguardi…

Fermiconlemani e Collettivo Street Sociale SPP-LIT unite per piantare germogli di legalità

La nostra associazione, determinata nell’amplificare costantemente la sua missione di lotta e prevenzione contro violenza e discriminazioni anche attraverso la collaborazione con altre organizzazioni, ha ufficializzato l’accordo di collaborazione con l’associazione putignanese Collettivo Street Sociale SPP-LIT per lo sviluppo e la divulgazione degli obbiettivi comuni attraverso l’organizzazione di attività in partnerariato.

La cerimonia si è tenuta in presenza della sindaca Avv.ta Luciana Laera, dell’assessora alle politiche sociali la Prof.ssa Anna Caldi, del dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza Dott. Gerardo Di Nunno e della ispettrice superiore Dott.ssa Antonella Gallinotti, dando un importante messaggio di coesione fra istituzioni e associazioni nel contrasto e nella prevenzione di ogni forma di violenza in una realtà complessa quale quella del quartiere periferico putignanese.

Primo segno tangibile di questa nuova sinergia è stata l’istallazione di una nuova cassetta Help presso il parco giochi del quartiere (la 4° nel comune di Putignano), ove chiunque, in forma anonima, potrà segnalare episodi di violenza o lanciare richieste di aiuto.

Le impronte della nostra presidentessa Tiziana Cecere e della sindaca Luciana Laera, hanno dato simbolico avvio alla trasformazione di una delle panchine presenti nel parco quella che diventerà una panchina rossa in memoria delle donne vittime di femminicidio: ”il posto di chi non c‘è”…

  • Appuntamento il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, per l’inaugurazione dell’istallazione permanente.

Putignano, infatti, sarà l’epicentro delle iniziative di Fermiconlemani in occasione dell’importante ricorrenza del 25 novembre.

  • Vi invitiamo a seguire la nostra pagina facebook “Fermiconlemani” per il calendario dettagliato…

Il Progetto CASSETTA HELP di FERMICONLEMANI si espande…

il 28 ottobre scorso istallate tre nuove cassette a Triggiano

“Cassetta Help”, progetto registrato di Fermiconlemani che consente a chiunque, in forma anonima, di segnalare episodi di violenza o lanciare richieste di aiuto, si espande ulteriormente con tre nuove importanti istallazioni.

Lo scorso 28 ottobre a Triggiano inaugurate tre nuove cassette dislocate all’ingresso del palazzo comunale, all’interno del parco Nassirya e presso la piazza comunale, luoghi di abituale ritrovo della comunità.

La cerimonia si è svolta alla presenza delle istituzioni rappresentate del primo cittadino dott. Antonio Donatelli, dell’assessora agli affari generali e contenzioso Avv.ta Alessandra Addante, delle consigliere comunali Rita Ferrara e Francesca Lippolis e dell’Ing. Monica Mariani.

Significativa anche la partecipazione di una delegazione di studenti del Liceo Cartesio accompagnati dalla dirigente Dott.ssa Maria Morisco e dalla Prof.ssa Azzurra Dagostino.

A seguire il team di Fermiconlemani guidato dalla presidentessa Tiziana Cecere con i soci Daniela Corrado e Pierfrancesco Impedovo, si è spostato presso il liceo Cartesio dove si è tenuto un apprezzato seminario sulla fenomenologia della violenza online e offline nei gruppi di pari rivolto agli studenti delle classi quarte e quinte alle quali è stata offerta una testimonianza resa in videoconferenza da Antonella Valletta, autrice del libro “Ho smesso di tremare”.

Femminicidi e violenza aumentano. Che cosa stiamo sbagliando?

Riflessioni del Dott. Michele Colasuonno

244° giorno dell’anno 2022 e 78 vittime di femminicidio.

A questo punto, penso che riflettere sul caso specifico, sulle dinamiche, o sugli aspetti psicologici rischi di diventare ripetitivo, e nulla s’andrebbe ad aggiungere alle tante voci di autorevoli colleghi che già hanno apportato tante considerazioni di questo genere.

E allora, vorrei provare a fare delle considerazioni un po’ più di ampie, provare a dare un altro punto di vista, il mio punto di vista.

Quello della violenza domestica mi sembra sia diventato ormai un cancro, che purtroppo si sta cercando di curare solo con della morfina, morfina sicuramente importante per lenire il dolore ma non curativa.

Violenza che sembra avere i piedi infangati in due elementi comuni, l’amore e la gelosia.

Inizierei questa riflessione con due domande, la prima; cosa è l’amore?

Innumerevoli volte mi sono trovato nel mio lavoro a porre questa domanda e sempre l’elemento comune nella risposta è un senso di smarrimento; come non sai cosa è l’amore? Come faccio a definirlo? La difficoltà nel definire qualcosa che sembra essere scontato, ma che forse scontato non è; e allora proverò a definire l’AMORE prendendo la risposta dalla Bibbia, San Paolo, nella prima lettera ai Corinzi definisce l’amore:

L’Amore è paziente, è benigno l’amore;

non è invidioso l’amore, non si vanta, non si gonfia,
non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
L’Amore non avrà mai fine.

In queste poche righe penso che San Paolo abbia ben definito l’amore vero, quello che la maggior parte cerca e vorrebbe vivere. Tutto il resto è soddisfacimento di altri bisogni magari inconsci, che ci portano a volte in dinamiche alquanto ingarbugliate se non pericolose.

E allora quando crediamo di aver trovato l’amore dovremmo chiederci, quale mio bisogno soddisfa? E se non riusciamo a trovare nessuna risposta, forse siamo davanti all’amore vero.

L’altra domanda è cosa è la gelosia? E anche qui prendo in prestito la spiegazione che la Bibbia da della gelosia.

In più passi, Dio viene definito come un Dio geloso, ma di quale gelosia si parla visto l’atteggiamento di Dio in tutto il resto della Bibbia?

Di quella gelosia che custodisce l’amata/o, che protegge, che vuole il bene dell’amato/a, tanto che se il bene dell’amato/a è stare lontano Lui lascia la libertà di allontanarsi, perché l’amore non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira…

Mi sembra che sempre più Amore e Gelosia, in senso teologico e profondo, siano sentimenti provati verso gli oggetti che fanno parte della nostra vita, mentre verso le persone “amate” si sviluppi un senso di possesso e sottomissione.

Se ti possiedo, posso fare di te quello che voglio, sono nella posizione di fare di te quello che voglio e come voglio, la tua vita è nelle mie mani.

Arrivati a questo punto penso che tutti coloro che lavorano e operano nel campo della cura di questo cancro, debbano sedersi e cercare altre vie di cura che non sia solo la morfina.

Gli interventi legislativi sono rivolti, solo verso la delicata parte della vittima, giustamente, senza porre interventi incisivi e rieducativi del carnefice (sì rieducativi, da teologo e psicologo non posso che essere fiducioso e possibilista nei confronti delle persone). Carnefice che vive un proprio e vero inferno interiore, sotterrato da mille paure, a poco servono case di accoglienza o ingiunzioni di allontanamento, e su questo la storia e gli eventi continui c’è ne portano una prova. Forse oltre alle tanto utili e indispensabili case rifugio, avremmo bisogno anche di case di accoglienza per chi vive il lutto dell’abbandono, e solo non riesce a superarlo, per chi si sente sconfitto dalla paura della solitudine, per chi trasforma la rabbia per… in violenza verso, per chi… e la lista sarebbe molto lunga.

Altro aspetto importante da valutare secondo me, è l’effetto Werther, la divulgazione a livello giornalistico di tali notizie porta con sé l’effetto domino in senso negativo, mi chiedo quanto l’informazione di femminicidio infonde coraggio nella vittima nel chiedere aiuto. Tale effetto è stato preso in considerazione in altri ambiti, mettendo in atto degli interventi che hanno portato concreti miglioramenti.

Forse se si intervenisse nelle scuole con un insegnamento ai sentimenti, al riconoscimento di questi, al valore della vita, prendendo contatto con il naturale fluire degli eventi, aiutando i giovani nell’elaborazione che tutto inizia e tutto finisce e quindi alla elaborazione del lutto, si favorirebbe il rispetto della vita dell’altro e della propria.

L’Amore non avrà mai fine, ma ognuno deve fare la sua parte.

Dott. Michele Colasuonno

psicologo, teologo, ipnologo, mediatore familiare,

socio Fermiconlemani.