L’UNIVERSO DONNA: dall’affettivita’ all’autodeterminazione

Il primo evento in programma organizzato da Fermiconlemani per il mese di prevenzione internazionale della violenza nei confronti delle Donne. 

Partiamo da un principio solido : L’universo femminile è quanto piu’ di affascinante e complesso esista nell’essere umano.
Ogni donna è speciale a proprio modo ma tutte sono accomunate da affettività e forza spiccate che si rivelano nei momenti piu’ appropriati.
Ogni donna è un misterioso mondo da esplorare  conoscere e amare.
Nel mese di prevenzione internazionale della violenza nei confronti delle donne il team di Fermiconlemani, quest’anno, ha organizzato ogni settimana un evento connotato dalla divulgazione di informazioni tecniche preziose e di pensieri positivi, di rigenerazione, di speranza, di rinascita, di progettualita’.

Durante il nostro primo appuntamento affronteremo tematiche molto importanti legate alla donna intesa come Universo di affettività e di autodeterminazione, parleremo delle sue evoluzioni nell’affermazione della parità di genere, delle attività e dei modi per rinforzare e recuperare l’autostima quale base dell’autodeterminazione e affronteremo  anche i nuovi interventi di progettualita’ sociale per prevenire la violenza a 360 gradi proposti dai nostri soci professionisti.

Partiremo dai principi enucleati dallAGENDA 2030 ONU, per chi non lo sapesse e’  l’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile che prevede un programma d’azione per le persone.

In particolare all’”obiettivo 5” si promuove di raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze con azioni per facilitare l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne partendo dai progressi nella scolarizzazione delle ragazze e dell’inserimento delle donne nel mercato del lavoro e all’Obiettivo 5.5. con cui si promuove la garanzia di una piena parita’ a livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica.

Al fine di incentivare la promozione di questi meravigliosi principi partiamo dall’esplorare cosa si intenda per empowerment e conseguentemente cosa si intenda per leadership femminile.

Questi concetti sono molto legati tra loro perche’ se una donna non stimola, alimenta e consolida la consapevolezza che ha di se’, del controllo sulle proprie scelte, sulle proprie decisioni, sulle proprie azioni e del proprio ruolo nella societa’ , amandosi, rispettando se stessa ed affermando con decisione le proprie idee e il proprio ruolo di genere non potra’ consolidare la leadership non solo in ambito lavorativo e sociale ma anche familiare restando ostaggio di retaggi culturali che spesso la vedono “meno capace e carismatica” rispetto all’uomo e purtroppo vittima sempre piu’ spesso di dinamiche violente psicologiche, economiche e fisiche.

Ebbene, Il termine empowerment indica proprio un processo di crescita, sia dell’individuo sia del gruppo, basato sull’incremento della stima di sé, dell’autoefficacia e dell’autodeterminazione per far emergere risorse latenti e per portare l’individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale.

COS’E’ la leadership?

E’ la capacità di una persona all’interno di un’organizzazione o di un gruppo di incarnare e trasmettere valori che aiutano un team a sentirsi motivato a raggiungere determinati obiettivi.

In termini generali, e come spiegato dall’autore specializzato nello sviluppo personale, John C. Maxwell, un leader è una persona che riesce a sviluppare un potere di influenza sugli altri.

Il team di Fermiconlemani e’ ben attento a non promuovere uno stereotipo di leadership femminile a cui le donne si sentano obbligate ad aderire, perché l’universo femminile e’ fatto di donne tutte diverse, uniche, speciali e ognuna con un proprio stile.

Parlare di caratteristiche della leadership femminile ha valore immenso e dimostra che esiste finalmente un modo diverso da quello maschile e dominante di essere leader e che questo modello funziona.

E’ di fondamentale importanza sostenere e accompagnare le donne alla consapevolezza del valore delle proprie caratteristiche, molte delle quali sono particolarmente apprezzate nei leader nel nuovo millennio (es. capacità di ascoltare, collaborare, motivare e mostrare empatia).

Infatti cio’ e’ corroborato da un rapporto della comunità degli affari e degli investimenti, Connect Americas, che segnala tra i vantaggi di avere donne in ruoli manageriali e’ che queste si concentrano sull’intelligenza emotiva e sulla gestione orizzontale dei talenti.

Sebbene il numero di donne che esercitano la leadership consapevolmente in ogni ambito della loro vita sia aumentato in molte parti del mondo, la piena parità di genere rimane un obiettivo work in progress specialmente nel mondo privato a causa di credenze e miti radicati nella cultura, che stabiliscono che gli uomini siano più forti e qualificati per la leadership.

Fermiconlemani insistera’ sempre su questi focus per alimentare la creazione di esempi positivi da divulgare e da adottare negli interventi di progettualita’ sociale a favore della parita’ di genere e della prevenzione della violenza.

Saremo felici il 5.11.2021 dalle ore 18:30 di avere piu’ persone possibili in collegamento per poterci confrontare, per ascoltare le esigenze, le idee e per poter condividere le informazioni e sostenere la nostra mission.

La scrivente interverra’ personalmente per esplorare in modo piu’ approfondito alcuni dei concetti esposti in questo articolo e sara’ onorata di ricevere domande dal pubblico per poter insieme proporre nuove idee per progetti futuri.

Fermiconlemani ringrazia:  l’Ordine degli Avvocati di Bari per aver concesso il patrocinio, i professionisti che interverranno l’Avv. Gugliemo Starace Presidente della Camera Penale di Bari, l’Avvocata Gabriella Panaro, Consigliera dell’Ordine degli Avvocati di Bari, socia onoraria di Fermiconlemani, l’Avvocata Caterina Ranu’, socia di Fermiconlemani  e tutti i nostri partners convenzionati.

“Non sono una donna addomesticabile.” cit. Alda Merini

Avv. Tiziana Cecere

Presidente di Fermiconlemani

Avvocata penalista, criminologa

Esperta in crimini violenti ed interventi di progettualita’ sociale

Coach e Counselor Bioetico

No, gli uomini non sono tutti uguali.

La mission di Fermiconlemani e’ orientata al rispetto assoluto dell’essere umano a prescindere dal genere, e di ogni essere vivente, insistendo su un punto focale :

“la prevenzione e la lotta alla non violenza deve essere programmata da uomini e donne insieme che cooperando , nell’analisi delle loro fragilita’ emotive e dei loro “buchi neri” dell’anima, possono restaurare, ricostruire e generare benessere e serenita’”.

Il mio pensiero e’ alle donne deluse, dispiaciute, maltrattate che hanno perso la speranza e la fiducia negli uomini.

Esistono, non solo nelle fiabe, uomini che lottano per le loro principesse.

Uomini che curano, proteggono e si mettono in gioco pur di vedere spuntare un sorriso sulla bocca della persona amata.

Sono uomini coraggiosi, che non temono il giudizio degli altri: quando reputano che qualcosa sia giusto da fare lo fanno e basta.

È questo l’uomo che vedo in ogni padre che fa sentire sua figlia una principessa.

E a questi uomini va tutta la mia gratitudine perché è grazie a loro che noi donne conosciamo davvero l’amore.

Avvocata Francesca Panetta

Socia di Fermiconlemani

Avvocata Civilista

Esperta in privacy, GDPR e protezione dei dati personali

Coach e Counselor Bioetico

ESSERE UOMO OGGI

Fermiconlemani ringrazia il Prof. Colasuonno che si occupera’ di un area particolarmente delicata inerente la prevenzione delle dinamiche  recidive dei maltrattanti e dei progetti tesi a coinvolgerli nel processo di cambiamento, addentrandosi nelle “crepe” della dinamica maschile che sono lo strumento per far uscire la maschilità violenta e consentire di ripensarla diversamente.

La violenza maschile nei confronti delle donne può trovare spiegazione oltre che nella cultura patriarcale anche nelle trasformazioni più recenti che stanno interessando le relazioni di genere.

Infatti nelle dinamiche delle relazioni tra uomini e donne l’ordine simbolico che prima le governava in maniera gerarchica non e’ piu’ supportato.

Il mondo costruito dagli uomini a loro “immagine e somiglianza” ha perso di credibilità causando nel maschio disagio e miseria sia materiale che simbolica e da ciò deriva il senso di smarrimento provato dai maschi nella società attuale.

La violenza maschile contro le donne è un indizio della crisi del patriarcato.

E’ possibile cogliere altre sfaccettature su una nuova visione della violenza: la prima è riconducibile al fatto che comportamenti tradizionalmente accettati come espressione di un’autorità precostituita vengano ai nostri giorni percepiti come illegittime violazioni della delle donne;

l’altra riguarda la violenza come espressione di una paura maschile del cambiamento che si concretizza in una perdita di ruolo di dominio.

Si riporta una riflessione di Stefano Ciccone, Presidente dell’Associazione Maschile Plurale attiva nella cura del maschio maltrattante:

la stessa costruzione del potere maschile, potere sociale, potere simbolico, potere nelle relazioni si è incrinata sia nel senso che sono entrate in crisi istituzioni maschili che riproducevano privilegio, controllo, autorità ma anche che si è andata esaurendo la loro capacità di conferire identità, di produrre saperi capaci di rispondere alle domande di senso degli stessi uomini”.

PENSARE AL MASCHIO QUALE UMANO

Per poter attivare azioni proficue è necessario passare da essere maschio a essere “umano”, è fondamentale capire che è la fragilità che uccide non la violenza.

Nell’uomo che uccide la donna nulla è sottratto, nelle dinamiche violente non c’è solo l’essere uomo ma anche tutta la società.

La violenza dell’uno non rispetta le differenze che sono insite tra uomini e donne, solo addentrandosi in un ottica di «condivisione» si puo’ pensare che unendo le differenze si possa un girono per eliminarle.

STRUMENTI POSSIBILI DI PREVENZIONE

AVVIARE UN CAMBIAMENTO DI CULTURA GENERALE

Offrire uno spazio-tempo di confronto sulle difficoltà rispetto alla gestione dell’aggressività e della rabbia nelle relazioni affettive, stimolare una riflessione condivisa sui temi dell’identità maschile e delle relazioni fra uomini e donne, assunzione di responsabilità rispetto ai comportamenti violenti.

Interagire con sostegno e ascolto condiviso sia a scuola che a casa con i figli che hanno vissuto la violenza assistita per fermare «il gioco» carnefice/vittima.

PROF. DR. MICHELE COLASUONNO

Docente di Religione presso Ministero dell’Istruzione

Ha conseguito:

Baccellierato in Teologia

Laurea in scienze e tecniche psicologiche

Laurea in psicologia

Master in PNL Bioetica

Master in Mediazione Familiare                     

Master in Ipnosi Terapeutica

Coach e Counselor Bioetico

Esperto in organizzazione e coordinazione di gruppi di lavoro e nella comunicazione efficace volta all’insegnamento.

Socio dell’associazione FERMICONLEMANI

Referente Cassetta Help OPERA SAN NICOLA : via Manzoni n. 32 A, Carbonara-Bari

Il retaggio culturale che vede la donna quale “individuo sottoposto” al potere maschile non è una favola superata ma è ancora una realtà.

Sono Caterina Ranù e vivo  a Bari dal 1999.  Bari è la città dei miei studi universitari e della mia attuale professione forense. Nei miei anni di professione  ho sempre trattato con una certa sensibilità ogni tematica involgente la lesione di diritti soggettivi con particolare riferimento alla sfera dei diritti inviolabili della persona come singolo e nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità. In particolare, vicende di natura incidentale, hanno spostato il baricentro della mia attenzione verso ogni forma di violenza fisica e psicologica verso i soggetti più deboli. Dai minori alle donne, la mia attenzione  è progressivamente  evoluta in sensibilità e in esigenza di prestare a soggetti vulnerabili un aiuto concreto.

L’Associazione “Fermi Con le Mani” ha contribuito a sollecitare nella mia persona spunti di riflessione verso l’universo “donna” ,con particolare riferimento a  un sottile concetto di violenza, quella psicologica, potenzialmente idonea a trasmodare nel ricatto, nel boicottaggio e nella manipolazione .

  Mi piace a tal proposito ricordare che la Convenzione del Consiglio di Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne costituisce il testo di riferimento per la  definizione delle più variegate forme di violenza. Partendo dal presupposto che ogni forma di violenza, fisica e psicologica, integra reato, si può affermare che la lesione dei diritti fondamentali delle donne può avvenire tanto in ambito familiare quanto in generale nelle relazioni sociali sub specie di violenza privata (art.610 c.p.) o di stalking (art. 612 bis).

Mi preme tuttavia evidenziare che le più invisibili forme di coartazione psichica possono verificarsi anche  negli ambienti di lavoro

E’ questo è in parte anche il senso della cassetta “HELP” di Fermiconlemani che auspichiamo in futuro di installare in luoghi di lavoro quale segnale di sensibilizzazione verso realtà ancora esistenti nei più variegati contesti.

Una delle Cassette Help di cui sono onorata di essere la referente e’ stata installata presso l’Ordine degli Avvocati di Bari con il patrocinio dell’Ordine Avvocati di Bari, Il Comitato Pari Opportunita’ e l’Associazione Donne Giuriste Sezione di Bari.

 Il riferimento è a tutte le condotte messe in atto da chi vorrebbero congelare la realizzazione di chi  subisce atti di “sessismo “e  di  mobbing  da parte di  colleghi, di   datori di lavoro o a tutti coloro che vorrebbero utilizzare il  potere economico quale  strumento di blando ed invisibile ricatto.

“ Sei  bella ma incapace. ”.“ Non diventerai mai brava senza di me”.

Bisognerebbe avere il coraggio di captare immediatamente la carica di coartazione psichica racchiusa in queste frasi.

Il retaggio culturale che vede la donna quale “individuo sottoposto” al potere maschile non è una favola superata ma è ancora una realtà.

La vita professionale /lavorativa di molte donne è spesso appesa al filo sottile del ricatto “ sessuale”, ricatto blando, quasi impercettibile ma presente in taluni contesti malsani spesso  come” frase” non detta ma implicita.

La sofferenza morale, in questi  casi,  è doppia in quanto amplificata dalla paura di subire  boicottaggi e pregiudizi nel contesto lavorativo.

Il rischio che le scelte compiute siano frutto di paura e pressione è altissimo.

La vergogna è la prima sensazione che generalmente si prova.

Si tende a non vedere e a negare la realtà.

Ebbene, il mio personale obiettivo sarà quello di segnalare il male invisibile e di proporre soluzioni costruttive con l’indispensabile aiuto del competente team work della Associazione “Fermi con Le mani” di cui faccio parte, affinchè chi soffre possa trovare il coraggio di ribellarsi , di correre verso la libertà e verso contesti migliori.

Ringrazio il Presidente Avvocato Tiziana Cecere per la fiducia accordata e spero, nel mio piccolo, di essere utile anche perché aiutare chi soffre fa bene all’anima e ci  rende persone migliori.

Con orgoglio

La socia Caterina Ranù

Avvocata Caterina Ranu’

Civilista

Esperta in Diritto di famiglia

Socia di FERMICONLEMANI

Referente:

Progetti pari opportunita’ e discriminazioni sul luogo di lavoro,

Cassetta Help c/o Ordine degli Avvocati di Bari

E’ solo questione di tempo: la mia vita una favola

Il 21 luglio dalle 18:30 Fermiconlemani sara’ presente con il Presidente Avv. Tiziana Cecere presso lo spazio sociale per leggere lascito Garofalo , rete Bari Social Book, Comune di Bari, Assessorato al Welfare, ove si terrà la presentazione del libro

” E’ solo questione di tempo: la mia vita una favola ” scritto dalla Prof.ssa Paola Colarossi e ove ricordiamo e’ installata una delle nostre Cassette Help.

Sara’ un ottima occasione per parlare di madri, donne, famiglie, valori, rispetto, autostima, coraggio e prevenzione della violenza. 

E’ possibile prenotare ai riferimenti indicati in locandina.

Il team di Fermiconlemani ringrazia le referenti del  lascito Garofalo , rete Bari Social Book, Comune di Bari, Assessorato al Welfare e la Prof.ssa Colarossi per l’importante opportunita’.

Vi presentiamo la Prof.ssa Paola Colarossi:

“E’ nata a Trinitapoli nel 1962. Vive e lavora ad Andria.

Insegna matematica e scienze presso l’Istituto comprensivo Don Bosco-Manzoni.

Adora raccontare storie.”

<ERA TUTTO LA’.

IL DOLORE CHE CI PORTIAMO DENTRO HA RADICI PROFONDE E , A VOLTE, LONTANISSIME.

I NODI E LE QUESTIONI CHE NON SI SCIOLGONO RIMANGONO LI’, GENERAZIONE PER GENERAZIONE, E FERISCONO, UCCIDONO, CON UNA SOFFERENZA DEVASTANTE.

E TUTTE LE QUESTIONI, TUTTE LE NOSTRE SOFFERENZE, HANNO SEMPRE UN’UNICA RADICE: LA MANCANZA D’AMORE. >

CIT. Prof.ssa Paola Colarossi docente di matematica, Coach Bioetico.

PREVENIRE LA VIOLENZA PARTENDO DAL RISPETTO PER SE STESSI

Perche’ interagire con chi mette in atto dinamiche violente?

L’uomo e’ violento o maltrattante ???

Quale può essere il primo motivo che ci obbliga giornalmente a parlare di violenza nelle relazioni d’amore e nelle famiglie??

La risposta è disarmante: LE STATISTICHE ALLARMANTI!!!!

Analizziamo i numeri della violenza in Italia:

-Il 31,5% delle donne tra i 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).

-Ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila), in particolare il 5,2% (855 mila) da partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato lo hanno lasciato proprio a causa della violenza subita (68,6%).

In particolare, per il 41,7% è stata la causa principale per interrompere la relazione, per il 26,8% è stato un elemento importante della decisione.

Il 24,7% delle donne ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale da parte di uomini non partner: il 13,2% da estranei e il 13% da persone conosciute. In particolare, il 6,3% da conoscenti, il 3% da amici, il 2,6% da parenti e il 2,5% da colleghi di lavoro.

Tali forme di “abuso” possono essere definite come «Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata.»

Considerando questi dati allarmanti, la vera e unica forma di prevenzione in materia è la formazione, la sensibilizzazione, il sostegno e l’ascolto sia delle vittime di violenza che dei maltrattanti partendo dalla diffusione del pensiero positivo che la prevenzione non è solo un’illusione ma un vero e proprio strumento di azione.

Le persone coinvolte in dinamiche disfunzionali e tossiche spesso non riescono ad individuare le risorse che hanno a disposizione e ad agire con consapevolezza e responsabilità nel qui ed ora.

Gli operatori di promozione sociale come Fermiconlemani si occupano di prevenzione della violenza on line e off line uniti concretamente per individuare nuovi modi per essere vicini ai più deboli e alle vittime senza fare mancare il contributo di sostegno, conforto ed HELP, con il supporto di operatori adeguatamente formati per svolgere questo delicatissimo servizio.

La motivazione che ci spinge ad interagire anche con i maltrattanti nell’ottica della prevenzione è dovuta alla necessita’ di effettuare un’ analisi completa e di considerare “l’altra faccia della medaglia”, cioè cercare di avere una visione della violenza in particolare nei confronti della donna ma dal punto di vista dell’uomo.

Siamo consapevoli che addentrarsi nell’universo delle relazioni uomo-donna e’ complicatissimo e richiede un’attenta valutazione culturale e sociale che parte da un passato molto lontano con uno sguardo proteso ad azioni programmatiche future.

Oggi “l’abuso maschile” contro le donne viene riconosciuto come una violenza invece che come forma di controllo o di legittimo uso di mezzi di correzione rispetto al passato.

In una nuova visione attualizzata la violenza potrebbe essere l’espressione della paura maschile del cambiamento che si concretizza in una perdita di ruolo di dominio e di controllo.

Un focus per Fermiconlemani nell’ attivita’ con i maltrattanti e’ considerare l’uomo non come violento ma come quello che ha messo in atto dinamiche violente poiche’ la violenza maschile è un modo di vivere le relazioni o di fuggire dalle relazioni per questo va analizzato come un comportamento scelto, che esprime ragioni, significati, disfunzionalita’, problematiche.

La violenza coinvolge tutta la societa’ con le sue relazioni e cio’ ci lancia un messaggio emblematico: “è la fragilità che uccide non la violenza”.

Siamo tutti responsabili del cambiamento sociale e culturale e la prima linea guida su cui Fermiconlemani insiste e’ : ASCOLTARE le esperienze personali, le opinioni, i punti di vista, le emozioni evitando generalizzazione e giudizi di merito, a cui seguono: -creare consapevolezza sui comportamenti e gli atteggiamenti violenti che connotano una “cultura della sopraffazione e della prevaricazione”, promuovere una cultura della prevenzione, della non-violenza del rispetto e della gentilezza, mettere a fuoco gli stereotipi più comuni sul profiling dei soggetti autori di violenza nei confronti delle donne o di chiunque patisca atti violenti.

Fermiconlemani al fine di contribuire alle attivita’ di prevenzione della violenza nelle famiglie, nelle relazioni di amore, e nel gruppo di pari, da diversi anni, negli interventi di  progettualita’ sociale presenta programmi individuali e collettivi per: potenziare l’autostima, valorizzare le emozioni, ricercare relazioni empatiche, ristrutturazione: ottimismo realistico, educazione affettiva, emotiva e sessuale, gestire i conflitti relazionali,  stimolare il benessere fisico: attività sportive, stimolare la creatività: attività artistiche, stimolare l’intelligenza emotiva.

A tal proposito consiglio la lettura di un brano, che dedico sia alle donne che agli uomini, di DAISAKU IKEDA tratto da In cammino con i giovani, esperia.

“TI AMO QUINDI MI RISPETTO

L’amore vero non e’ fare tutto cio’ che l’altro desidera o fingere di essere diversi da come si e’ : senza il rispetto, nessun rapporto puo’ durare , ne’ due persone possono far emergere il meglio l’uno dall’altra.

E’ umiliante cercare di continuo l’approvazione del partner.

In una simile relazione manca la cura, la profondita’, e perfino il vero amore.

Se non vi sentite trattati come il vostro cuore suggerisce, spero abbiate il coraggio e la dignita’ di decidere per il vostro meglio e rischiare il disprezzo del vostro compagno, piuttosto che un’infelicita’ senza limiti.

Il vero amore non consiste nell’aggrapparsi l’una all’altro, bensi’ e’ un interazione tra due persone solide, sicure della propria individualita’.

Invece di farsi coinvolgere dal sentimento cosi’ tanto da credere che si esiste solo se si e’ in due, sarebbe piu’sano continuare a sforzarsi per migliorare se stessi, cercando di imparare dalle qualita’ che piu’ si rispettano e si ammirano nel partner.

L’amore vero non e’ fare tutto cio’ che l’altro desidera o fingere diversi da come si e’.

Chi ama davvero non vi spingera’ ad agire contro la vostra volonta’, ne’ vi coinvolgera’ in attivita’ pericolose.

Senza il rispetto, nessun rapporto puo’ durare, ne’ due persone possono far emergere il meglio l’una dall’altro.

Nonostante, al momento vi sembri di provare gioia o siate seriamente impegnati in una relazione, se permettete alla vostra vita sentimentale di consumare tempo ed energia a discapito della vostra crescita, allora vi state solo divertendo e la vostra esistenza si rivelera’ appunto tale, un PASSATEMPO.”

(Tratto da DAISAKU IKEDA In cammino con i giovani, esperia.)

Avvocata I. Tiziana Cecere

avvocato penalista, Criminologa

Coach e Counselor Bioetico

Esperta in Dinamiche Settarie, Satanismo e in Crimini Violenti 

Strumenti di rilevazione della menzogna

Master in PNL Bioetica

Presidente di “Fermiconlemani”

Docente di Criminologia, diritto penale e diritto penitenziario

HO SMESSO DI TREMARE

 strumenti per sopravvivere e contrastare la violenza

Diretta: pagina Facebook Fermiconlemani e canale Youtube

6 luglio 2021 ore 17.30

MODERA:

AVV. TIZIANA CECERE

CRIMINOLOGA, COACH E COUNSELOR BIOETICO,

PRES. DI FERMICONLEMANI

INTERVIENE CON LA SUA STORIA PERSONALE:

ANTONELLA VALLETTA

PRES. DELL’ASSOCIAZIONE CRISALIDE ODV

SOCIA ONORARIA DI FERMICONLEMANI,

OPERATRICE OLISTICA, SCRITTRICE

Il pensiero di Antonella Valletta, Presidente dell’Associazione Crisalide, Socia Onoraria di Fermiconlemani:

Quando ho deciso di mettere nero su bianco la mia storia e finalmente porre fine a una lunga agonia interiore piena di terrore, ho iniziato a respirare, erano piccoli respiri di ossigeno pulito.

Sapevo comunque che non sarebbe stato facile esporsi, ma era un timore diverso, era una paura coraggiosa, perché sapevo che molte persone finalmente potevano sentirsi capite e io non sentirmi più sola o viceversa, sapevo anche che altre persone si sarebbero allontanate definitivamente da me, e altre invece ne avrei trovate, tutte meravigliose.

Subire una violenza sessuale a 9 anni, non essere creduta e quindi cadere in un’altra condizione di violenza quella psicologia, in un momento così importante della mia vita mi ha fatto crescere con tante insicurezze e tremori. Ma un giorno ho detto basta, io non avevo fatto niente di male e non avevo colpe, non avevo nulla di cui vergognarmi e così ho incominciato un lavoro interiore, doloroso sicuramente, ma lo dovevo a me stessa e al forte attaccamento alla vita che sentivo ancora, ho pensato che nonostante tutto quello che avevo dovuto affrontare io ero ancora viva, ero una sopravvissuta e per questo dovevo sentirmi fortemente fortunata.

Da questo è nata la missione di Crisalide, dare voce ai sopravvissuti di violenza ma soprattutto ascolto a chi porta ferite interiori, quelle che non si possono vedere con occhi e toccare con mano, ma che uccidono più di qualsiasi altra ferita.

Grazie a questo progetto che portiamo avanti creiamo incontri ed eventi pubblici, grazie a questo molte persone stanno trovando il coraggio di provare a rinascere, si avvicinano a Crisalide e chiedono di essere ascoltati e aiutati a superare le paure e alcune barriere mentali che purtroppo esistono quando si parla di sopravvivenza dopo una violenza, di qualsiasi genere. 

Crisalide è nata per sensibilizzare la società verso questo argomento, parlare alle famiglie dei sopravvissuti aiutando prima loro ad affrontare un trauma di questo tipo, perché spesso i veri problemi nascono proprio dalla famiglia o nel contesto in cui si vive, sensibilizzare i giovani e uomini all’educazione alla non violenza. 

Cerchiamo di impegnarci a non spegnere mai i riflettori su l’argomento violenza affrontandolo e soprattutto diamo speranza che da certe esperienze si può rinascere senza paura e vergogna”

Antonella Valletta, Presidente dell’Associazione Crisalide,

Socia Onoraria di Fermiconlemani

WORKSHOP

 IL POTERE DELLA SEDUZIONE      

 Venerdi 11 giugno dalle ore 17:00 alle ore 20:00 

                                                                                                          

Condotto dalla Dr.ssa Stefania Curci, psicologa, psicoterapeuta

Aula virtuale Avv. Tiziana Cecere Pres. di Fermiconlemani

Parliamo di seduzione.

Scopriamo le motivazioni:

il termine “seduzione” può essere visto come qualcosa di oscuro, poco chiaro o addirittura nocivo, in special modo se coinvolge le donne considerate ancora oggi subordinate agli uomini a livello sociale ed evolutivo.

Modelli mentali e pregiudizi socio-culturali infatti confondono gli esseri umani rispetto al significato stesso della parola “sedurre” e ingabbiano donne e uomini in stereotipi rigidi che bloccano la possibilità di utilizzare a proprio vantaggio la capacità seduttiva.

La seduzione non contiene nulla di negativo in sé ma spesso purtroppo si creano dei fraintendimenti, anche in relazione alle cosiddette ”tecniche di seduzione”, tanto pubblicizzate e auspicate.

Fermiconlemani è nata come associazione di prevenzione contro i crimini violenti e ad oggi si occupa a tutto tondo del benessere delle persone perciò per il nostro team work nelle attività di prevenzione di ogni forma di violenza fisica, psicologia, on line e of line, è importante promuovere consapevolezza di sé, fare cultura e favorire il benessere psicologico, cosi da poter identificare e allontanare le aggressioni ed ogni dinamica potenzialmente violenta del mondo esterno e di chi ci circonda.

La riscoperta della propria competenza seduttiva e di tutti i suoi vantaggi può rappresentare un modo per ritrovare la parte migliore di sè stessi, migliorare l’immagine di sé e scoprire anche come amarsi, prevenendo così abusi e aggressioni.

Vorremmo proporre una linea guida per vivere la propria capacità seduttiva con consapevolezza e coraggio, in sintonia con il litemotiv di fermiconlemani :” tutto ciò che desideri è dall’altra parte della paura”.

Siamo tutti creature meravigliose ed uniche che con le nostre risorse interiori possiamo portare gioia e valore nella nostra vita e in quella degli altri.

Lo scopo del work shop è svuotare di significati ingannevoli, miti e false credenze l’atto del sedurre, per riscoprirne il suo prezioso potere e senso esistenziale. Accanto al “fare cultura” verranno proposte esperienze in gruppo semi-strutturate che serviranno a esplorare le abilità seduttive di ogni partecipante, per favorire una maggiore fiducia in se stessi, una maggiore consapevolezza dei propri punti di forza e desideri ed una migliorare capacità relazionale.

L’arte del diventare seducenti rappresenta una conquista personale che ha inizio con l’audacia di essere se stessi” (J.C. Hagege)

Avv. Tiziana Cecere, Presidente di Fermiconlemani

criminologa, esperta in crimini violenti ed interventi di progettualita’ sociale

Dr.ssa Stefania Curci, socia di Fermiconlemani

Psicologa, psicoterapeuta, make up artist

Organizzazioni criminali: quale ruolo hanno le donne?

Lo scorso 5 marzo abbiamo organizzato un’iniziativa online dal titolo “La conferenza donne al potere: ruolo delle donne all’interno delle organizzazioni criminali”, con l’obiettivo di analizzare con addetti ai lavori lo stato dell’arte sulla condizione femminile in contesti criminosi.

Durante la conferenza sono intervenuti relatori di pregio: il Prof. Matteo Villanova, Dirett. Osservatorio Laboratorio Tutela Rispetto Emozionale Eta’ Evolutiva, Docente Universitario “ROMA 3” -Roma; la Prof.ssa Maria Antonella Pasculli, PhD Criminal law and Organized crime, Docente di criminologia Univ. “Aldo Moro”- Bari, socia A.D.G.I. Sez. Bari, l’Avv. Michele Laforgia, Avvocato penalista, Partner di Polis Avvocati S.T.A. Coop; il Dott. Francesco Mura Giornalista, Scrittore, Direttore trasmissione tv e rivista “Delitti e Misteri”; l’Avv. Guglielmo Starace, Presidente Camera Penale di Bari.

Il Presidente di fermiconlemani, Tiziana Cecere, ha introdotto e moderato la tavola rotonda: “Abbiamo avuto importantissima opportunità, quale di affiancare agli interventi dei professionisti, la emozionante testimonianza dell’On. Piera Aiello raccolta dalla Dott.ssa Ivana Ancona, psicologa clinica e della salute, socia di Fermiconlemani”.

L’On.le Piera Aiello nel 1985 aveva diciotto anni e fu costretta a sposare Nicola Atria, figlio del mafioso partannese Vito Atria. Vito Atria fu ucciso nove giorni dopo mentre il figlio Nicola Atria fu poi ucciso il 24 giugno 1991, in presenza sua e della figlia di tre anni. A seguito di quest’evento, Piera Aiello decise di denunciare i due assassini del marito e iniziò a collaborare con la polizia e la magistratura, unitamente alla cognata Rita Atria, con il giudice Paolo Borsellino. Da allora ha vissuto con un’altra identità, fino alle elezioni del 2018. Il Presidente di Fermiconlemani : “Il racconto dell’ esperienza personale di Piera Aiello, ha  proposto un momento di confronto per riflettere sul ruolo della donna nelle organizzazioni mafiose, tema di grande attualità e rilevanza, specie alla luce delle trasformazioni che si sono recentemente registrate nel “sistema di genere” all’interno della criminalitaàorganizzata“.

Gli studi dedicati al ruolo della donna nella mafia accompagnati da esempi di storie vere ci rivela come la condizione delle donne all’interno del sistema mafioso oscilli tra complicità, responsabilità e vittimizzazione intesa come subordinazione e sfruttamento. Fermiconlemani vuole offrire una nuova direzione da intraprendere con il progetto “IMPARA A DIRE NO” che ingloba attività teoriche e di sensibilizzazione ad attività pratiche di assistenza e recupero sociale rivolto alle donne che vogliono affrancarsi dai contesti mafiosi.

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