ESSERE UOMO OGGI

Fermiconlemani ringrazia il Prof. Colasuonno che si occupera’ di un area particolarmente delicata inerente la prevenzione delle dinamiche  recidive dei maltrattanti e dei progetti tesi a coinvolgerli nel processo di cambiamento, addentrandosi nelle “crepe” della dinamica maschile che sono lo strumento per far uscire la maschilità violenta e consentire di ripensarla diversamente.

La violenza maschile nei confronti delle donne può trovare spiegazione oltre che nella cultura patriarcale anche nelle trasformazioni più recenti che stanno interessando le relazioni di genere.

Infatti nelle dinamiche delle relazioni tra uomini e donne l’ordine simbolico che prima le governava in maniera gerarchica non e’ piu’ supportato.

Il mondo costruito dagli uomini a loro “immagine e somiglianza” ha perso di credibilità causando nel maschio disagio e miseria sia materiale che simbolica e da ciò deriva il senso di smarrimento provato dai maschi nella società attuale.

La violenza maschile contro le donne è un indizio della crisi del patriarcato.

E’ possibile cogliere altre sfaccettature su una nuova visione della violenza: la prima è riconducibile al fatto che comportamenti tradizionalmente accettati come espressione di un’autorità precostituita vengano ai nostri giorni percepiti come illegittime violazioni della delle donne;

l’altra riguarda la violenza come espressione di una paura maschile del cambiamento che si concretizza in una perdita di ruolo di dominio.

Si riporta una riflessione di Stefano Ciccone, Presidente dell’Associazione Maschile Plurale attiva nella cura del maschio maltrattante:

la stessa costruzione del potere maschile, potere sociale, potere simbolico, potere nelle relazioni si è incrinata sia nel senso che sono entrate in crisi istituzioni maschili che riproducevano privilegio, controllo, autorità ma anche che si è andata esaurendo la loro capacità di conferire identità, di produrre saperi capaci di rispondere alle domande di senso degli stessi uomini”.

PENSARE AL MASCHIO QUALE UMANO

Per poter attivare azioni proficue è necessario passare da essere maschio a essere “umano”, è fondamentale capire che è la fragilità che uccide non la violenza.

Nell’uomo che uccide la donna nulla è sottratto, nelle dinamiche violente non c’è solo l’essere uomo ma anche tutta la società.

La violenza dell’uno non rispetta le differenze che sono insite tra uomini e donne, solo addentrandosi in un ottica di «condivisione» si puo’ pensare che unendo le differenze si possa un girono per eliminarle.

STRUMENTI POSSIBILI DI PREVENZIONE

AVVIARE UN CAMBIAMENTO DI CULTURA GENERALE

Offrire uno spazio-tempo di confronto sulle difficoltà rispetto alla gestione dell’aggressività e della rabbia nelle relazioni affettive, stimolare una riflessione condivisa sui temi dell’identità maschile e delle relazioni fra uomini e donne, assunzione di responsabilità rispetto ai comportamenti violenti.

Interagire con sostegno e ascolto condiviso sia a scuola che a casa con i figli che hanno vissuto la violenza assistita per fermare «il gioco» carnefice/vittima.

PROF. DR. MICHELE COLASUONNO

Docente di Religione presso Ministero dell’Istruzione

Ha conseguito:

Baccellierato in Teologia

Laurea in scienze e tecniche psicologiche

Laurea in psicologia

Master in PNL Bioetica

Master in Mediazione Familiare                     

Master in Ipnosi Terapeutica

Coach e Counselor Bioetico

Esperto in organizzazione e coordinazione di gruppi di lavoro e nella comunicazione efficace volta all’insegnamento.

Socio dell’associazione FERMICONLEMANI

Referente Cassetta Help OPERA SAN NICOLA : via Manzoni n. 32 A, Carbonara-Bari

“LA REPUTAZIONE FEMMINILE NELLA SFERA PRIVATA E PUBBLICA: DALLA FAMIGLIA AI SOCIAL NETWORK”

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SEGUITECI IL 30.9.2021 DALLE ORE 18:30 IN DIRETTA STREAMING  E SU DIGITALE TERRESTRE DI MEDITERRANEA TV  CANALI 214 E 698 PUGLIA E 623 BASILICATA  E  PIATTAFORMA MONDIALE NCG TELEVISION INTERVERRANNO ECCELLENTI PROFESSIONISTI IN UNA TAVOLA ROTONDA INTERESSANTE E FORMATIVA PER TUTTI.

Patrocinio morale: Ordine Avvocati di Bari, Commissione Famiglia Ordine Avvocati di Bari, A.I.G.A. Sezione di Bari, A.D.G.I. Sezione di Bari, in attesa di conferma per altri importanti patrocini

Ci siamo chiesti quale sia l’immagine molto comune che si ripropone nella famiglia e sui social network quando parliamo di “REPUTAZIONE FEMMINILE” per poter interpretare e spiegare le differenze evidenti tra quella femminile e quella maschile.

Secondo Voi c’e’ differenza di interpretazione, giudizio e tutela dell’immagine e della reputazione delle donne nella “sfera pubblica e in quella privata” e “ nella famiglia e sui social network?

Il punto focale dal quale partire che caratterizza grandi differenze tra reputazione femminile e maschile e’ senza dubbio il concetto di “genere” che consiste nell’elaborazione sociale e culturale delle identità femminili e maschili.

  • Il “Genere” non è innato ma costruito, appreso e attuato conseguentemente dinamico, ossia varia nel corso del tempo e a seconda del contesto culturale e proprio per la sua artificialità ci permette di mettere in risalto le disparità esistenti tra uomini e donne e di individuare una nuova prospettiva rispetto ad esse, iniziando ad interpretarle come prodotti socio-culturali e non più come elementi naturali.
  • Riportando un tratto saliente del pensiero di Judith Butler, filosofa poststrutturalista : l’impostazione di genere eterosessuale non è affatto ovvia e naturale, bensì prodotta ed e’ proprio tale sistema egemonico che opprime le donne, la causa del loro assoggettamento, così come delle limitazioni e delle violenze perpetrate a individui di altri generi e orientamenti sessuali, risiede nell’imposizione forzata della norma eterosessista.

Nei tempi in cui viviamo la nostra societa’ civile continua a presentarsi come sostenitrice della parità sessuale, eppure ancora presenta stereotipi e pregiudizi più o meno consci.

Tutt’oggi si suol dire che la storia e la politica degli uomini quella piu’ importante e visibile si svolgano nella sfera pubblica invece alle donne resterebbe un risicato spazio di “invisibilità” nell’ambito privato.

Eppure per quanto la nostra mentalità appaia progressista, le disuguaglianze sociali a danno delle donne permangono.

Tale realta’ e’ utilizzata acriticamente, nonostante le donne si siano create spazi importanti in tutti i posti e in tutte le argomentazioni della sfera pubblica. Secondo Carole Pateman, che nella sua tesi di dottorato intitolata “Il contratto sessuale”, scoprì che alla base delle società patriarcali c’è stato o c’è un patto fondativo che è, in realtà, anteriore a quello che finora si credeva fondare le società umane e che nel XVIII secolo Jean-Jacques Rousseau denominò “il contratto sociale”.

Da qui potremmo partire anche per spiegare fenomeni di “lapidazione mediatica” a livello mondiale avvenuti gia’ dal 1998, tempo in cui il web era agli albori, come quello di MONICA LEWINSKY che a soli 22 anni e’ stata fortemente danneggiata dai cosiddetti “lanciatori di pietre virtuali” che con un semplice “clic” hanno attaccato, violato e distrutto la sua reputazione con commenti sprezzanti di odio che si rivolgevano a lei come Donna e non alla storia personale di cui era stata protagonista.

L’analisi dello stridente divario tra reputazione femminile pubblica e privata ci puo’ aiutare a spiegare una parte della storia delle donne e il loro disagio rispetto agli stereotipi di genere femminile e alla disuguaglianza tra i sessi.

La reputazione è un bene prezioso, al punto che la sua lesione è sanzionata da quasi tutte le società.
(S. Paolo Lampignano)

A cura del Presidente di Fermiconlemani

Tiziana I. Cecere

avvocata penalista, Criminologa

Coach e Counselor Bioetico

Consulente di Leadership femminile

Esperta in Dinamiche Settarie, Satanismo e Crimini Violenti 

Master in PNL Bioetica

Strumenti di rilevazione della menzogna

PREVENIRE LA VIOLENZA PARTENDO DAL RISPETTO PER SE STESSI

Perche’ interagire con chi mette in atto dinamiche violente?

L’uomo e’ violento o maltrattante ???

Quale può essere il primo motivo che ci obbliga giornalmente a parlare di violenza nelle relazioni d’amore e nelle famiglie??

La risposta è disarmante: LE STATISTICHE ALLARMANTI!!!!

Analizziamo i numeri della violenza in Italia:

-Il 31,5% delle donne tra i 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).

-Ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila), in particolare il 5,2% (855 mila) da partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato lo hanno lasciato proprio a causa della violenza subita (68,6%).

In particolare, per il 41,7% è stata la causa principale per interrompere la relazione, per il 26,8% è stato un elemento importante della decisione.

Il 24,7% delle donne ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale da parte di uomini non partner: il 13,2% da estranei e il 13% da persone conosciute. In particolare, il 6,3% da conoscenti, il 3% da amici, il 2,6% da parenti e il 2,5% da colleghi di lavoro.

Tali forme di “abuso” possono essere definite come «Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata.»

Considerando questi dati allarmanti, la vera e unica forma di prevenzione in materia è la formazione, la sensibilizzazione, il sostegno e l’ascolto sia delle vittime di violenza che dei maltrattanti partendo dalla diffusione del pensiero positivo che la prevenzione non è solo un’illusione ma un vero e proprio strumento di azione.

Le persone coinvolte in dinamiche disfunzionali e tossiche spesso non riescono ad individuare le risorse che hanno a disposizione e ad agire con consapevolezza e responsabilità nel qui ed ora.

Gli operatori di promozione sociale come Fermiconlemani si occupano di prevenzione della violenza on line e off line uniti concretamente per individuare nuovi modi per essere vicini ai più deboli e alle vittime senza fare mancare il contributo di sostegno, conforto ed HELP, con il supporto di operatori adeguatamente formati per svolgere questo delicatissimo servizio.

La motivazione che ci spinge ad interagire anche con i maltrattanti nell’ottica della prevenzione è dovuta alla necessita’ di effettuare un’ analisi completa e di considerare “l’altra faccia della medaglia”, cioè cercare di avere una visione della violenza in particolare nei confronti della donna ma dal punto di vista dell’uomo.

Siamo consapevoli che addentrarsi nell’universo delle relazioni uomo-donna e’ complicatissimo e richiede un’attenta valutazione culturale e sociale che parte da un passato molto lontano con uno sguardo proteso ad azioni programmatiche future.

Oggi “l’abuso maschile” contro le donne viene riconosciuto come una violenza invece che come forma di controllo o di legittimo uso di mezzi di correzione rispetto al passato.

In una nuova visione attualizzata la violenza potrebbe essere l’espressione della paura maschile del cambiamento che si concretizza in una perdita di ruolo di dominio e di controllo.

Un focus per Fermiconlemani nell’ attivita’ con i maltrattanti e’ considerare l’uomo non come violento ma come quello che ha messo in atto dinamiche violente poiche’ la violenza maschile è un modo di vivere le relazioni o di fuggire dalle relazioni per questo va analizzato come un comportamento scelto, che esprime ragioni, significati, disfunzionalita’, problematiche.

La violenza coinvolge tutta la societa’ con le sue relazioni e cio’ ci lancia un messaggio emblematico: “è la fragilità che uccide non la violenza”.

Siamo tutti responsabili del cambiamento sociale e culturale e la prima linea guida su cui Fermiconlemani insiste e’ : ASCOLTARE le esperienze personali, le opinioni, i punti di vista, le emozioni evitando generalizzazione e giudizi di merito, a cui seguono: -creare consapevolezza sui comportamenti e gli atteggiamenti violenti che connotano una “cultura della sopraffazione e della prevaricazione”, promuovere una cultura della prevenzione, della non-violenza del rispetto e della gentilezza, mettere a fuoco gli stereotipi più comuni sul profiling dei soggetti autori di violenza nei confronti delle donne o di chiunque patisca atti violenti.

Fermiconlemani al fine di contribuire alle attivita’ di prevenzione della violenza nelle famiglie, nelle relazioni di amore, e nel gruppo di pari, da diversi anni, negli interventi di  progettualita’ sociale presenta programmi individuali e collettivi per: potenziare l’autostima, valorizzare le emozioni, ricercare relazioni empatiche, ristrutturazione: ottimismo realistico, educazione affettiva, emotiva e sessuale, gestire i conflitti relazionali,  stimolare il benessere fisico: attività sportive, stimolare la creatività: attività artistiche, stimolare l’intelligenza emotiva.

A tal proposito consiglio la lettura di un brano, che dedico sia alle donne che agli uomini, di DAISAKU IKEDA tratto da In cammino con i giovani, esperia.

“TI AMO QUINDI MI RISPETTO

L’amore vero non e’ fare tutto cio’ che l’altro desidera o fingere di essere diversi da come si e’ : senza il rispetto, nessun rapporto puo’ durare , ne’ due persone possono far emergere il meglio l’uno dall’altra.

E’ umiliante cercare di continuo l’approvazione del partner.

In una simile relazione manca la cura, la profondita’, e perfino il vero amore.

Se non vi sentite trattati come il vostro cuore suggerisce, spero abbiate il coraggio e la dignita’ di decidere per il vostro meglio e rischiare il disprezzo del vostro compagno, piuttosto che un’infelicita’ senza limiti.

Il vero amore non consiste nell’aggrapparsi l’una all’altro, bensi’ e’ un interazione tra due persone solide, sicure della propria individualita’.

Invece di farsi coinvolgere dal sentimento cosi’ tanto da credere che si esiste solo se si e’ in due, sarebbe piu’sano continuare a sforzarsi per migliorare se stessi, cercando di imparare dalle qualita’ che piu’ si rispettano e si ammirano nel partner.

L’amore vero non e’ fare tutto cio’ che l’altro desidera o fingere diversi da come si e’.

Chi ama davvero non vi spingera’ ad agire contro la vostra volonta’, ne’ vi coinvolgera’ in attivita’ pericolose.

Senza il rispetto, nessun rapporto puo’ durare, ne’ due persone possono far emergere il meglio l’una dall’altro.

Nonostante, al momento vi sembri di provare gioia o siate seriamente impegnati in una relazione, se permettete alla vostra vita sentimentale di consumare tempo ed energia a discapito della vostra crescita, allora vi state solo divertendo e la vostra esistenza si rivelera’ appunto tale, un PASSATEMPO.”

(Tratto da DAISAKU IKEDA In cammino con i giovani, esperia.)

Avvocata I. Tiziana Cecere

avvocato penalista, Criminologa

Coach e Counselor Bioetico

Esperta in Dinamiche Settarie, Satanismo e in Crimini Violenti 

Strumenti di rilevazione della menzogna

Master in PNL Bioetica

Presidente di “Fermiconlemani”

Docente di Criminologia, diritto penale e diritto penitenziario