SCOPRI DI COSA HANNO PARLATO I NOSTRI ESPERTI DURANTE LA DIRETTA DELL’8.6.2022

L’AMORE LIQUIDO :IL CONSUMISMO RELAZIONALE

É noto ai più che negli ultimi vent’anni, l’ambiente sociale si trova in uno stato liquido che lo separa nettamente dal suo precedente stadio solido, come Bauman ha cominciato a teorizzare già dal 2002.

La società solida è quella che resta tale per regole, usi e soprattutto imposizioni, quella liquida invece non conserva una sua forma, cambia nel breve termine ed in modo sostanziale.

Un tempo la società era costituita da persone prive della possibilità di poter cambiare il proprio status, perché ciò non era previsto dal ceto di appartenenza e sopratutto dalle concezioni sociali.

Oggi invece la parte giovane della società appare appunto liquida, un melting pot di individui diversi provenienti talvolta anche da diverse culture.

Ciò comporta una nuova modalità di interazione fra le persone: non esistono confini, si esce dagli schemi prestabiliti e dagli stereotipi costruiti dalle generazioni precedenti e lo scenario appare molto più complesso rispetto a prima, sopratutto per quanto riguarda lo spazio formativo, dato che ci si ritrova a confrontarsi con una moltitudine di modelli a volte contrastanti tra loro.

Il problema è che costruire una propria identià “solida” in una società “liquida”, risulta essere molto più complicato per l’assenza di schemi di riferimento.

Non è un caso che Bauman affermi che “L’incertezza nelle azioni caratterizza l’uomo post-moderno e sopratutto il suo modo di agire di fronte a situazioni di rischio e pericolo. Proprio per questo spesso l’incertezza si protrae oltre la fase adolescenziale invadendo l’età adulta”.

  • Ciò perché I giovani vivono una sfida aperta e quotidiana con il mondo.
  • Fluttuano in un ambiente immerso nella competizione e nell’esigenza di essere notati, di possedere gli oggetti giusti che determinino il loro status, più di quanto si facesse in passato allorquando la classe sociale era predeterminata dalla famiglia di appartenenza.

E in questa sorta di magma globalizzato, i giovanissimi sono attratti da qualsiasi realtà che permetta loro di accorciare non soltanto le distanze spaziali, ma anche quelle relazionali in modo particolare quelle relative alla selezione di partner sessuali.

Basti pensare alle chat che hanno il potere di accorciare i tempi e permettono di arrivare velocemente all’obiettivo desiderato.

Dunque la prima conclusione è che la modernità liquida ha modificato il nostro modo di percepire il tempo e lo spazio.

E se da un lato il web ci ha permesso di accorciare le distanze; dall’altro ha creato dei veri e propri cataloghi umani, con delle conseguenze a volte tragiche.

Siamo la società dei like, dei “sempre connessi”, quanti più like si riescono a ottenere, tanto più agli occhi della collettività virtuale si è considerati di successo e spesso partner appetibili.

Si è instillata la sindrome dell’illusione in vetrina, che consisterebbe nel fatto che sul web si abbia l’illusione, appunto, di essere persone uniche.

Bauman a questo proposito sostiene che il web è entrato nel nostro mondo con la promessa di creare un ambiente ideale, democratico, quando invece in realtà ci avrebbe aiutato ad arrivare all’odierna crisi della democrazia e all’aggravamento delle conflittualità e delle divisioni ideologiche.

Il web è stato accolto come chance per una seconda vita che noi abbiamo trasformato in un mondo di cyberbullismo

diffamazione.

Ha illuso gli individui di poter raggiungere facilmente la notorietà, nonostante le probabilità di raggiungerla siano pari a quelle di una vincita di un jackpot.

La verità è un’altra…

Viviamo in un mondo mordi e fuggi, dove ogni evento della nostra vita è di breve durata, dai nostri accessori al nostro posto di lavoro e perfino l’amore e ai sentimenti.

E per i figli di questa società sembra difficile riuscire a conciliare la velocità e la fugacità dei nostri ritmi alla costruzione di un’affettività duratura.

Infatti i nativi liquidi si sono trasformati in professionisti della flessibilità sessuale, individui liberi di andare non avendo vincoli di intimità emotiva.

Bauman è categorico nell’affermare che l’essere umano è nato poligamo e ci si dovrebbe interrogare se l’amore liquido possa essere considerato un ritorno alle origini della sessualità umana.

Vorrei condividere con tutti voi alcune conclusioni sociologiche molto aderenti al dibattito di questa sera che provengono da un saggio assai poco conosciuto: “Nati liquidi” è l’opera sulla quale Bauman stava lavorando al momento della sua morte. Non un libro come gli altri, ma un dialogo con Thomas Leoncini che ha esattamente sessant’anni meno di lui e che fa parte delle generazioni dei nati liquidi, appunto, che il sociologo ha teorizzato per primo e della quale si è occupato per tutta la vita.


Bauman e Leoncini, in queste pagine, dialogano sugli aspetti più caratterizzanti degli anni ai quali appartiene il giovane interlocutore.

E la cosa interessante è che, lungo il percorso si scopre che la modifica del corpo, i tatuaggi, la chirurgia estetica, la barba, le dinamiche dell’aggressività, il web, le trasformazioni amorose sono fenomeni attuali che affondano le proprie radici in un passato che non è poi così diverso e nemmeno così passato.

Il tatuaggio, ad esempio, è un indicatore di inalienabilità del diritto all’auto affermazione.

Il che ha a che fare, spiega Bauman, con il concetto di comunità e identità che non sono affatto la stessa cosa, anzi.

“La prima, la comunità, è coercitiva, in quanto determina preventivamente il claster sociale dell’individuo, l’altra si presume sia ‘liberamente scelta’.”

Ecco spiegato il fenomeno della moda, dei tatuaggi.

Fenomeno giudicato ancora anticonformista e non completamente accettato nella nostra società, ma che rimanda alle abitudini tribali dell’Africa dove è l’assenza dei tatuaggi a decretare l’esclusione del singolo dal resto del gruppo.

Un altro meccanismo di auto affermazione e di accettazione di sé, attenzionato nel libro, è la chirurgia estetica.

Migliorare il proprio aspetto significa semplicemente avvicinarlo il più possibile ai parametri della moda dominante.

A questo proposito Bauman osserva che La cultura contemporanea della società dei consumatori è governata dal precetto ‘se puoi farlo, devi farlo’.

L’economia consumista prospera grazie al magico stratagemma del convertire la possibilità in obbligo o, per dirla in termini economisti, l’offerta in domanda”.

Poi c’è un altro tema di confronto, forse il più interessante, riguarda le trasformazioni dell’aggressività con particolare attenzione al fenomeno del bullismo.

Ancora una volta il riferimento è a un tema antropologico molto antico, i riti di passaggio. Le tre fasi nelle quali essi si articolano, separazione, marginalità e aggregazione sono gli stessi attraverso i quali si possono leggere i fenomeni di bullismo visti dal punto di vista della vittima.

Se è vero che in chiave antropologica i riti di passaggio hanno una funzione imprescindibile che scandisce i passaggi della crescita biologica e sociale, è altrettanto vero che il bullismo non ha e non può avere questa funzione.

In questa logica, l’unica lettura possibile di un fenomeno come questo è “il ritorno della violenza nella risoluzione dei conflitti, a scapito del dialogo finalizzato alla reciproca comprensione e alla rinegoziazione del modus co-vivendi”.

Secondo Bauman il web ha un ruolo importante in tutto questo, ma non come causa, bensì come condizione agevolante. 

Infatti è pacifico che il bullismo e la violenza in genere, esistono da sempre e da sempre sono manifestazione di un disagio esistenziale per chi li pratica e di emarginazione per chi ne è vittima.

Ciò che preoccupa realmente il grande sociologo è la banalizzazione del male, operazione che porta con sé una progressiva insensibilità nei confronti del male stesso e di tutte le sue manifestazioni.

Fare il male non richiede più motivazioni, soprattutto in una società in cui il pluralismo sembra alleggerire la responsabilità individuale in nome di un agire collettivo.

Non manca un’ampia digressione sul grande tema della trasformazione profonda che la liquidità ha prodotto sulla sfera sessuale e amorosa.

Il web rappresenta il non luogo e il non tempo per eccellenza.

È la dimensione che ci permette di essere contemporaneamente ovunque e in connessione con chiunque.

La relazione si costruisce prima online e solo in un secondo momento e neanche sempre, si concretizza in un incontro offline.

Dice Bauman “WhatsApp, Telegram, Messenger hanno questa grande funzione: accorciano i nostri tempi, ci fanno arrivare con molta più rapidità al target desiderato, sono processi istantanei che sanciscono come mai prima d’ora la fine delle distanza spaziali, determinando come unica sottile barricata la staccionata temporale.”

I social, in questa chiave, costituiscono il vero grande inganno del nostro tempo.

La selezione delle amicizie e delle interazioni che facciamo sui social costituisce, se così si può dire, ‘la fabbrica del consenso’.

Interagiamo solo con chi ci apprezza e condivide le nostre idee, mentre eliminiamo chi non esalta la nostra individualità e non alimenta la nostra autostima.

La relazione sul web a ben guardare è tra singoli, tra individualità che coesistono con altre individualità.

I social, hanno spazzato via le categorie del pensiero democratico, per far posto ad un’organizzazione della nostra sfera personale basata su principi che ricordano piuttosto il totalitarismo.

Bauman scrive “Online, a differenza di quanto accade offline, sono io ad avere il controllo: io sono il padrone, io comando. Forse non ho la stoffa del direttore d’orchestra, ma decido io che musica si suona.”

Gli uomini del ventunesimo secolo appartengono dunque ‘a due mondi’ e, come mostra la maggior parte delle ricerche sociologiche, la scelta di internet non è tanto in base all’opportunità di accesso, quanto a quella di uscita.

Dove uscita significa la possibilità di creare la propria zona di confort che accoglie tutto ciò che ci fa sentire bene, mentre esclude tutto ciò che ci irrita, ci stressa o ci fa sentire a disagio.
Il web, quindi, come amplificatore della modernità liquida nella quale siamo immersi. Nel bene e nel male.

Concludo con l’ultima (purtroppo) grande lezione che Bauman, ci ha lasciato…

“Nella modernità liquida tutte è cambiato. Ognuno di noi, sul palcoscenico della contemporaneità, è consapevole dell’impotenza degli strumenti che possiede. Siamo attori del grande teatro del mondo, ma quando i riflettori sono tutti per noi, l’agnosia ideativa ci colpisce come un pugno.

Prof. Pierfrancesco Impedovo, giurista, criminologo, socio di Fermiconlemani

L’AMORE LIQUIDO

IL CONSUMISMO RELAZIONALE

Amiamo le cose e Usiamo le persone

Webinar 8 giugno ore 20:00 in diretta sulla pagina facebook di Fermiconlemani

Ai tempi moderni dell’accelerazione sociale e del “tanto e troppo”, dello sperpero, del “mordi e fuggi”, ci immergiamo nella dimensione dell’amore liquido sempre piu’ fluttuante collegato alla dinamica del consumismo relazionale mutuato dal consumismo dei beni di consumo.

Sempre piu’ spesso guardiamo le persone con un ottica utilitaristica.

  • Vi cito un pensiero di Zygmunt Bauman, “se l’uomo senza qualità è il perfetto ritratto dell’uomo moderno, l’uomo senza legami è l’individuo plasmato dalla «modernità liquida», termine con cui l’autore indica quel periodo che dagli anni ’60 che numerosi altri studiosi hanno identificato come “postmodernità, tarda modernità, capitalismo maturo, modernità riflessiva ecc.”  (Quattro lezioni su Amore liquido. Sulla fragilita’ dei legami affettivi.
  •  [Liquid Love. On the Frailty of Human Bonds, Cambridge-Oxford, 2003], trad. it., Bari-Roma, Laterza, 2003.)

Partiamo dal riferimento dell’eroe di questo libro di Bauman che nella Prefazione, lo incarna come «l’uomo senza legami» quale soggetto alla ricerca di una identità, senza che nessuna delle qualità acquisite abbia una garanzia di durata.

Il protagonista del saggio di Bauman è l’uomo della modernità liquida, cioè di quella fase dell’età contemporanea che si caratterizza per lo stato mutevole e instabile di ogni sua forma organizzativa 

Questa reazione dell’essere umano puo’ essere vista come un demone che sovente ci impedisce di vivere i rapporti in modo autentico, empatico e costruttivo.

Siamo disponibili a condividere il tempo con gli altri fin tanto che le cose vanno bene, ci soddisfano o ci servono e, in qualche modo, ci nutrono.

Noi di Fermiconlemani ci siamo chiesti se “bruciare le tappe” anche sessuali quale modus sempre piu’ diffuso di vivere le relazioni anche tra i giovanissimi possa nascondere fragilita’ e paure.

Se riflettiamo notiamo quanto gli esseri umani siano sempre piu’ attratti dalla spasmodica ricerca di oggetti all’ultima moda, pensando di raggiungere una sensazione di appagamento con l’acquisto dell’oggetto del desiderio, cestinando invece cio’ che gia’ si ha e che magari non funziona al posto di ripararlo.

Tali consuetudini si sono traslate nella sfera relazionale e affettiva portandoci ad essere pervasi dal desiderio di sostituire le persone facilmente come le cose, senza andare a fondo nelle conoscenze, senza cercare un unione di anima e di cuore, cosi’ per nutrirci di cio’ che ci appaga, usiamo la persona che incontriamo a volte anche solo sessualmente e poi passiamo con un fare chirurgico alla successiva senza preoccuparci dello stato emotivo della persona che stiamo surclassando!!!!

Questa dinamica di “consumismo” e’ messa in pratica non solo nelle relazioni amorose ma anche in quelle amicali e potrebbe farci perdere occasioni importanti di evoluzione personale o impedirci di coltivare rapporti con talune persone che ci potrebbero arricchire l’animo e il cuore.

IN CHE MODO POSSIAMO PREVENIRE QUESTI METODI RELAZIONALI CHE POSSONO DIVENTARE DISFUNZIONALI E TOSSICI PER I SOGGETTI COINVOLTI?

Il primo focus per gli operatori di Fermiconlemani sono le attivita’ di coinvolgimento dei piu’ giovani nella semina di VALORI POSITIVI, della cultura della gentilezza, del rispetto per la lealta’ e per le regole.

Sono determinanti per consolidare una crescita sana delle nuove generazioni per stimolare il benessere interiore i percorsi che, da diversi anni, il team di Fermiconlemani propone nelle scuole, orientati all’educazione affettiva, emotiva e sessuale, oltre che  in ogni ambito della societa’ civile ove sia possibile confrontarsi con i giovani adulti, ma anche con i piu’ piccoli, al fine di interagire con loro, soprattutto ascoltando le loro esperienze, facendo emergere le loro fragilita’ per poi conferire delle linee guida con il coaching e con la comunicazione empatica ed efficace per supportarli e rinforzarli nell’autostima e nel consolidamento della loro identita’.

Prevenire l’immaturita’ affettiva e le relazioni malsane che possono assumere dimensioni tossiche talvolta anche collegate alla love addiction e romantic love possono aiutarci a prevenire insidiosi meccanismi di “violenza invisibile” che con le nuove frontiere della manipolazione mentale divengono sempre piu’ frequenti con i fenomeni di ghosting, zombieing, orbiting, breadcrumbing, benching, submarining, stashing.

Tali relazioni possono annientare lo stato emotivo e destrutturare chi le patisce, fino a procurare in casi gravissimi l’autolesionismo o il suicidio, cosi’ come possono diventare incipit di violenza fisica e riscatto da parte di chi si sente umiliato e usato.

A cio’ si aggiunga che l’innovazione di intrattenere le relazioni on line apre nuovi scenari nella comunicazione che come per il consumismo relazione possono rappresentare un’ulteriore peggioramento che ci porta verso la depersonalizzazione, deresponsabilizzazione e il disimpegno che si prestano alla costruzione di piu’ storie parallele.

In fondo se ci pensiamo anche il sesso che nell’evoluzione sociale e culturale dagli anni 68 in poi assumeva una connotazione di liberta’ e di autodeterminazione oggi e’ diventato probabilmente nella facilita’ relazionale uno strumento di omologazione di massa.

Consumiamo i rapporti alla velocita’ della luce e in particolare, il periodo di restrizioni che abbiamo dovuto affrontare, a causa del Covid da l’impressione che siamo piu’ accellerati di prima quasi come volessimo  “divorare la vita”.

Tale spaccato ci fa pensare che viviamo in una sorta di ondata goliardia collettiva che ci fa sostituire “la quantità con la qualità” abbiamo probabilmente sostituito la passione con la compulsione, abbiamo sostituito la sacralita’ dell’intimita’ sessuale con la “prestazione”.

  • Parleremo di tali argomenti con il team di Fermiconlemani in collaborazione con l’Associazione Crescere Insieme di Casamassima, durante la conferenza on line sulla pagina facebook di Fermiconlemani dal titolo “L’AMORE LIQUIDO” forniremo linee guida, strumenti e progetti per facilitare l’empatia, la fiducia e l’equilibrio nelle relazioni tra le coppie e tra gli amici in una prospettiva di evoluzione e di crescita personale condivisa con gli spettatori nell’ottica di prevenzione della violenza psicologica e fisica.

“il valore di una persona risiede in cio’ che e’ capace di dare e non in cio’ che e’ capace di prendere” (Albert Einstein)

Criminologa

Esperta in

Crimini Violenti, Violenza on line e off line, Dinamiche Settarie, Satanismo

Coach e Conselour Bioetica

Ideatrice del Metodo “Rinascere Danzando” e del Progetto “Cassetta Help”

Consulente di parte per:

supporto in indagini difensive, ricostruzione criminodinamica degli eventi, preparazione interrogatori,

analisi della testimonianza, ricostruzione del fatto criminoso.

Presidente dell’A.P.S.-E.T.S. Fermiconlemani