Ti Prometto il Mare: storie di donne, storie di speranza.

La Prof.ssa Paola Colarossi, autrice e nostra socia onoraria, ci racconta del suo ultimo romanzo e del fil rouge che anima il progetto sociale sotteso alle presentazioni dell’opera e che vede coinvolta la nostra associazione.

“ Ti prometto il mare” è un racconto . Narra storie di donne, alcune vittime altre eroine. 

Alcune personaggi di fantasia, altre personaggi reali. 

I loro vissuti, la loro lotta contro il Fato, testimoniano l’esistenza di un legame universale nella Vita di ognuno di noi.

A far da sfondo alle storie di queste donne, il mare.  A tessere le storie di queste donne, un altro protagonista maschile, il racconto.

“Ti prometto il mare” è un racconto nel racconto in cui alla parola, all’atto del raccontare, si restituisce importanza e dignità.  

– Venite qui, piccole mie, ascoltate – dice Capellidargento, una delle protagoniste, mentre si accinge a raccontare alle giovani amiche, vittime del Fato, le storie di donne vincitrici sugli accadimenti che segnano il percorso della Vita.

In quest’invito, il richiamo a prestare attenzione alla storia dell’altro , a creare con l’altro una relazione autentica basata sull” ascolto empatico”, godendo  il tempo del racconto stesso, come tempo prezioso per la propria Vita.

 Un racconto nel racconto, si diceva, i cui accadimenti si snodano in tempi e luoghi differenti.   Come introduzione, una fiaba, che narra la storia del flusso della Vita che si ripete ininterrotto dall’infinito passato, proiettandosi in protagonisti legati uno all’altro da destini incrociati, da storie condivise.

La prima parte, quasi un antefatto al racconto finale, narra le vicende di tre personaggi: Bambina, una piccola sposa di appena dodici anni, Fiordiloto, la giovane serva che la accudisce e Capellidargento, la saggia e amorevole cuoca del palazzo in cui, tutte e tre, vivono.

 Il tema delle spose bambine e delle orfane dei paesi asiatici costituisce il fulcro da cui tutta la vicenda si snoda   e testimonia l’atto di brutalità estrema a violazione del diritto alla Vita: la    duplice negazione alla sessualità e all’infanzia.

I personaggi che intervengono nella seconda parte rappresentano il mondo a noi più vicino, la realtà in cui ci muoviamo, nota e apparentemente evoluta. Centrale, il tema della maternità e la grande responsabilità delle madri nel sostenere, proteggere, rivendicare la Vita.

La conclusione è affidata alla principessa Animabella, che incarna l’eroina attraverso la quale, tutte le donne, vittime del Fato, venute prima di lei, otterranno la loro vittoria. Volutamente, luoghi e tempi rimangono indefiniti, a sottolineare l’universalità della Vita.

Le vicende delle protagoniste insegnano che la Vita non va intesa come una serie di vicende a cui è impossibile sfuggire; al contrario è l’atteggiamento con cui affrontiamo le difficoltà e le prove  che si presentano nel corso della nostra Esistenza che ha il potere di trasformare anche un’ apparente sconfitta in una vittoria. 

Di fronte alle prove più dure, le protagoniste della seconda parte del racconto non si sono arrese; hanno lottato contro il dolore e la perdita, contro i pregiudizi, contro ogni sorta di ostacolo, determinando la Vittoria. E hanno trasformato le loro vite in vite Vittoriose accogliendo la loro Vita in toto.

Questo messaggio, affidato a vicende di donne, ha, beninteso, una valenza universale.

Ogni Vita ha la sua dignità e ogni Vita va accolta e rispettata. 

Affinchè questo possa essere realizzato è necessario conquistare e consolidare la giusta consapevolezza di sé e imparare a riconoscere ogni   Vita come degna di ogni forma di rispetto.

Ciò richiede un percorso di solidarietà, di comunanza di intenti, di sostegno. 

Ecco che le reti, promulgatrici di conoscenza, costruttrici di valori quali il rispetto di sé e dell’altro, portatrici di legami solidali e di sostegno, divengono fondamentali per la concretizzazione di tali obiettivi e la realizzazione di un mondo di Pace.

In questo contesto opera  l’Associazione “Fermiconlemani”, comunità gentile a cui mi fregio di appartenere e  il Centro Studi “ Barletta  in Rosa” .

Con queste finalità, le Presidenti delle Associazioni,  Avv.ta Tiziana Cecere e Prof.ssa Mariagrazia Vitobello, muovono le loro azioni.

Con questo desiderio, io, Grazia Maria Lops e tutti i soci di tali Associazioni,  decidiamo di esserci, in prima persona, a testimonianza che si  può essere il “ cambiamento che vuoi vedere nel mondo”

Appuntamento al prossimo venerdì 8 settembre alle 18.30 a Barletta presso la sala Comunità Sant’Antonio, in via sant’Antonio per la tavola rotonda di presentazione ed approfondimento.