Bullismo: violenza fisica e psicologica a scuola

Con l’inizio della scuola riaffiorano anche i problemi di sempre: tra questi, senza dubbio, c’è il bullismo! Vediamo insieme in cosa consiste.

A cura del nostro socio fondatore Dott. Marco Magliozzi, psicologo, psicoterapeuta, esperto in PNL Bioetica

Con l’inizio della scuola riemergono anche i problemi a essa collegati: il bullismo, ad esempio, è uno dei più importanti.

Con questo termine ci riferiamo a un insieme di comportamenti aggressivi, sia fisici sia psicologici, rivolti in maniera continuativa verso una o più vittime, non in grado di difendersi.

Da una parte abbiamo quindi il bullo (o i bulli), ovvero le persone che mettono in atto questi comportamenti violenti, e dall’altra abbiamo coloro che li subiscono.

Le conseguenze del bullismo sono varie e gravi, passando per la sofferenza emotiva/psicologica a quella fisica, a breve o lungo termine.

Il bullismo a scuola

Il contesto nel quale il bullismo si manifesta maggiormente è senza dubbio la scuola.

Secondo un’indagine Istat del 2014, più del 50% degli adolescenti, in una fascia d’età compresa tra gli 11 e i 17 anni, sarebbe stato vittima di almeno un episodio di bullismo.

Tra i comportamenti violenti possiamo inserire:

  • umiliazioni e derisioni costanti;
  • esclusione dalle attività di gruppo;
  • offese, parolacce e insulti;
  • diffamazione;
  • violenza fisica.

Conseguenze del bullismo

Subire episodi di bullismo provoca conseguenze sia nell’immediato sia nel lungo termine.

Numerosi studi hanno infatti evidenziato come le vittime rischino di sviluppare nel tempo disturbi psicologici quali:

  • disturbo d’ansia generalizzato;
  • attacchi di panico e disturbo da attacchi di panico;
  • una o più forme di dipendenza patologica;
  • disturbo depressivo;
  • disturbi psicotici;
  • rischio suicidario aumentato.

Anche il bullo, nonostante ricopra il ruolo di “carnefice”, corre il rischio di sviluppare vari disturbi, come ad esempio il disturbo antisociale di personalità.

Bullismo e autostima: quale correlazione?

Potrà sembrare un controsenso, ma sia il bullo sia la vittima condividono una caratteristica: la bassa autostima.

Secondo diversi studi, un buon concetto di sé aiuterebbe i bambini e i ragazzi a ottenere maggiori successi scolastici e relazionali.

Questo, purtroppo, non accade nella dinamica del bullismo.

Soggetti con bassa autostima possono, infatti, divenire sia carnefici sia vittime.

Nel primo caso, coloro che attuano comportamenti aggressivi sono guidati da un tentativo inconscio di guadagnare potere, con l’obiettivo di riempire un vuoto interiore.

Apparentemente forti e attraenti, in realtà i bulli tentano di ottenere ammirazione e attenzione, con il solo scopo di migliorare l’immagine di sé. Profondamente vivono invece una grande sofferenza emotiva.

Nel secondo caso, i soggetti con una bassa autostima sono più indotti alla vittimizzazione, a causa del loro sentirsi inadeguati e dei loro atteggiamenti involontari che “attirano” l’attenzione di coloro che, al contrario, hanno bisogno proprio di una vittima per sentirsi potenti.

Cyberbullismo

Con l’avvento dei social e del massivo uso della tecnologia, il bullismo si è spostato anche online: parliamo in questo caso di cyberbullismo.

Gli atteggiamenti violenti si manifestano dunque sul web:

  • denigrazione e umiliazioni attraverso la pubblicazione di contenuti personali;
  • utilizzo dei social network per offendere e insultare la vittima;
  • uso delle chat di gruppo per aggredire psicologicamente la persona bullizzata.

Secondo diversi studi, il cyberbullismo rappresenta potenzialmente una forma ancor più grave del bullismo.

Infatti, essendo ormai internet come una “seconda casa” per moltissimi adolescenti e avendo il web il potere di diffondere velocemente qualsiasi genere di contenuti, gli attacchi personali contro la vittima andrebbero a colpire non solo il singolo individuo ma anche l’immagine sociale di sé, influendo negativamente sulle relazioni interpersonali e generando gravissimi danni all’autostima.

Bullismo e psicoterapia

La psicoterapia è senza dubbio la strada maestra da percorrere sia per le vittime sia per gli autori di bullismo.

Lavorare sulla propria autostima, gestire al meglio le aggressioni subite e comprendere (nel caso dei bulli) quali dinamiche li portino ad agire in tal modo, è senza dubbio fondamentale.

Rivolgersi agli istituti scolastici è inoltre importantissimo per arginare questa dinamica, proponendo attività di prevenzione con docenti e genitori.

Nei casi più gravi, ovvero quando si manifestino anche aggressioni e lesioni fisiche, è possibile, anzi doveroso, contattare sia la scuola sia i legali.

Se sei vittima di bullismo, se sei una persona che agisce bullismo e desideri cambiare, se sei un genitore di una vittima e vuoi aiutare tuo figlio, puoi contattare la nostra associazione.